Uscita in Italia il 20 Aprile 2011, distribuito da Walt Disney.
La filmografia ufficiale della Disney alle prese con un episodio minore, budget contenuto, incasso medio, poco appeal sul pubblico più adulto. Ma la nuova avventura del leggendario "Winnie The Pooh" è esempio di una tradizione classica che ancora oggi colpisce per grazia degli intenti, piacevolezza del racconto e armonia con una forma bisidimensionale classica e pittorica. Sui titoli di coda c'è anche Zooey Deschanel in versione songwriter che conferma la misura e la discrezione di un film magico.
L'arte di vincere - Moneyball
In uscita il 27 Gennaio 2012, distrbuzione Sony Pictures.
Il Bennett Miller di "Capote" alle prese con un dramma sportivo di vecchia scuola, costruito secondo una logica quasi esclusivamente razionale. Asciutto, mai accattivante e manipolatorio, "Moneyball" ha il merito di non perdere mai di vista la narrazione, l'evoluzione della storia e si serve esclusivamente di personaggi semplici, interpretati senza enfasi ma tramite sottrazione emotiva da un cast magnifico (Brad Pitt, Jonah Hill in tandem perfetto) e di una sceneggiatura calibrata che evita esagerazioni e forzature e si dimostra soldissima. Il Sorkin allo screenplay è istituzionale e misurato, come sempre.
Gianni e le donne
Uscito l'11 Febbraio 2011, 01 Distribution.
Secondo film alla regia per Gianni Di Gregorio dopo il premiatissimo "Pranzo di Ferragosto". Opera sottilissima e umana, priva di una patina eccessiva di fiction, naturale. Un piccolo miracolo di grazia, senza arrivismi nè biechi compromessi con un pubblico da commedia. Pochi (incassi) ma buoni.
A better life
Inedito in Italia.
Il Chris Weitz alla regia che non ti aspetti in un dramma famigliare della povertà e della speranza che commuove e trasporta. Il duetto padre e figlio permea l'intera opera che deve la sua forza emotiva alla malinconia della location, fotografata da Javier Aguirresarobe, alle splendide composizioni di Alexander Desplat e soprattutto alla grande prova da attore di Demián Bichir che merita di essere annoverata tra le migliori del 2011.
127 Ore
Uscito il 25 Febbraio 2011, distribuito da 20th Century Fox.
Danny Boyle di ritorno a pochi anni di distanza dal successo di "The millionaire", 8 -immeritati, ça va sans dire- Oscar. 127 Ore è un film maturo, sperimentale, poco ruffiano, tanto semplice nell'impostazione narrativa, quanto complesso e alternativo nella modalità del racconto. Potente e tecnicamente magistrale, il buon vecchio Boyle sembra prendere il largo, prediligendo la fluidità della forma alla stantia ripetizione causa-effetto della tradizionale narrazione, decostrutturandola in modo più incisivo del caso precedente (che vantava, a dire il vero, un montaggio perfetto, sempre di Jon Harris). Ottima la prova di Franco.
This must be the place
Uscito il 14 Ottobre 2011, distribuzione Lucky Red.
Il nodo della discordia. Ha deluso molti e convinto pochi. L'esordio "americano" di Sorrentino mi ha convinto per l'amalgama culturale di cui si fa portavoce, per la disarmonia di uno script che si accortoccia spesso su sè stesso e dà nuova linfa a sequenze visionarie impeccabili. E soprattutto per la definizione del personaggio, tra letterario, cinefilo e musicale, di Chayenne, anti-divo e anti-eroe nelle forme di uno Sean Penn caricatura (e densisissimo).
Too big to fail - Il crollo dei giganti
Trasmesso in Italia il 4 Novembre 2011 in esclusiva sulla piattaforma Sky.
Curtis Hanson alle prese con la crisi economica, fiction esaustiva e competente corrispettiva agli eventi descritti con grande cognizione nel docu "Inside Job". "Too big to fail" è una ricostruzione entusiasmante, mai priva del giusto carattere per lasciare il segno. Scrittura brillante e articolata (le sceneggiatore di "Breaking Bad", Peter Gould da un testo di Ross Sorkin), ensemble perfetto
(James Woods, William Hurt, Paul Giamatti, John Heard e altri ruoli di spicco). "Too big too fail" lascia intravedere, non dimenticandosi nomi e ruoli reali, la tribolazione bancaria a monte della crisi economica che da anni affligge l'Occidente, tra agenzie di rating, pressioni politiche e gestione speculativa delle risorse.
Jane Eyre
Cary Fukunaga al cospetto di Charlotte Brontë e di un classico trasposto (più o meno fedelmente) in molte occasioni da audiovisivi di diverso genere e fruizione. La nuova "Jane Eyre" è una Mia Wasikoswka espressiva e glaciale (come la splendida fotografia di Adriano Goldman) alle prese con fantasmi di un passato infelice e paesaggi romantici angusti e privi di luce, mentre scatta la passione con
il Rochester di Michael Fassbender, suo datore di lavoro. Delicata la colonna sonora di Marianelli, scelte stonate nel casting di supporto (Valentina Cevi) ma anche riuscitissime (Jamie Bell, Craig Roberts, Sally Hawkins, Judi Dench). La sceneggiatura è di Moira Buffini ("Tamara Drewe).
L'alba del pianeta delle scimmie
Uscito il 23 Settembre 2011, distribuzione 20th Century Fox.
Laddove Burton aveva fallito per disorganicità dello script ed eccesso di variazioni visionarie, Rupert Wyatt vince e convince alla prima esperienza da regista che si possa definire tale. "L'alba del pianeta delle scimmie" è una rielaborazione finalmente aperta all'attualità etica della scienza, sviluppata seguendo una linea credibile e realizzata cercando di unire elemento spettacolare da blockbuster a precisione nelle dinamiche relazionali e nella capacità di dare ordine agli avvenimenti, soprattutto attraverso riferimenti psicologici pertinenti per i personaggi. Una gigantesca prova da attore per Andy Serkis che impersona, tramite compute-grafica, Cesare, storico protagonista di altre trasposizioni fortunate affini al classico di Pierre Boulle e che asfalta i corrispettivi "umani" James Franco e Freida Pinto.
Pina
Uscito il 4 Novembre 2011, Bim Distribuzione.
Wenders non commemora Pina Bausch, semplicemente la fa rivivere nell'opera dei suoi allievi. Opera monocorde ma non per questo noiosa. La danza e il teatro (il teatro-danza) su uno schermo tridimensionale. La composizione estetica, la normalizzazione dell'arte e il suo uso a fini quotidiani, tributo al movimento e alla coralità. Visione edificante che sorpende, colonna sonora meravigliosa.
L'albero
Uscito l'8 Luglio 2011, Distribuzione Videa - CDE.
Opera simbolica, riluttante ad interpretazioni ovvie, "L'albero" è impregnato di dramma, ma è anche inquieto e definito da una sottile linea di magia "ancestrale" di rimando alla mutevolezza della natura. Tra elaborazione del lutto, sguardo infantile e dinamiche adulte, Julie Bertuccelli dirige una pellicola che sospende il giudizio volontariamente in un finale apertissimo e conquista per il suo tono ambivalente tra spiegazione psicologica e sguardo di bambino. Perfetto il caste la fotografia di Nigel Bluck.
Sorelle Mai
Uscito il 16 Marzo 2011, distribuzione Teodora Film.
Un discontinuo e affascinante progetto di "reality" documentaristica si mescola ad una costruzione narrativa asciutta. E' una (semi)-rivoluzione della forma per lo sperimentatore Bellocchio, qui alle prese con la "poesia delle piccole cose" e con una dose di autobiografia altrettanto modesta. "Sorelle Mai" è un'opera poverissima nel budget, lentissima nell'edificazione/produzione, ma ha in sè un numero di idee illimitate e un senso di complessità nuovo.
Un perfetto gentiluomo
Uscito il 13 Maggio 2011, Bim Distribuzione.
Film in bilico costante tra originalità e ovvietà, autoreferenzialità e "unpolitically-correct", "Un perfetto gentiluomo" è un prodotto strano, sinonimo di un cinema indie che si orienta verso un miscuglio di tradizione e spunti "moderni", diventando un'opera simbolo della crisi irrisolta che affligge la produzione americana. Ma più che un semplice simbolo, è un manifesto da cui ripartire. Diretto dal duo Berman/Pucini, ignorato e criticato in patria, è letterario ma per nulla pedante, quasi fuori dal tempo. Con un duo Kevin Kline e Paul Dano che funziona alla grande.
Our idiot brother
Inedito in Italia, acquistato da Videa - CDE.
Esilarante e coinvolgente "one-man-show" "dramedy" per un Paul Rudd di prima classe, "Our idiot brother" è la commedia indie del 2011. Diretta da Jesse Peretz, integra gag divertenti ad una sceneggiatura ben oleata e corale, ricca di personaggi tipizzati interpretati da un cast da urlo ( Elizabeth Banks, Zooey Deschanel, Rashida Jones, Steve Coogan, Emily Mortimer). Mai banale, mai sopra le righe, questa storia di una famiglia mezza-disastrata dell'America borghese trascende i generi e si rifugia in un "happy-ending" conssolatorio che fa bene al cuore. Il guru Paul Rudd è il ragazzo puro e mai malizioso che sconvolge e distrugge, senza intenzione, i piani di tre sorelle moderne ed emancipate. E la carta vincente è proprio il suo personaggio, Ned, il "fratello idiota" solo in superficie, che dà al film una marcia in più e riesce ad evitare semplice comicità becera e a costruire sfumature psicologiche rare.
Corpo Celeste
Uscito il 27 Maggio 2011, distribuito da Cinecittà Luce.
Esordio incoraggiante alla regia per la meno nota delle sorelle Rohrwacher, Alice. "Corpo Celeste" non è un'opera di affondo sulla Chiesa, ma una risoluta e onestisstima dissertazione sulle contraddizione che la animano. Attraverso lo sguardo di una ragazzina "straniera" (di ritorno nella Calabria d'origine), scorgiamo problematiche periferiche inerenti l'intera struttura sociale del luogo, che si espleta soprattutto nell'attività parrocchiale. La regista non attacca la fede, ma la profonda disarmonia comportamentale di quelli che si definiscono suoi rappresentanti, pur evitando di macchiare i personaggi di gratuità fine a sè stessa. Film costruito con capacità di analisi e spiccato gusto estetico, nonostante il budget irrisorio, incentrato sull'alienazione giovanile e il disorientamento, giusta risposta a "I baci mai dati" di Robert Torre.
Into Paradiso
Uscito l'11 Febbraio 2011, distribuzione Cinecittà Luce.
Esordio sorpresa per Paola Ranaldi, "Into Paradiso" è commedia/dramma intelligente e perspicace. Costruito tenendo presente l'attitudine mediterranea e la Napoli dei quartieri, ma aprendosi alla multicultura, "Into paraidso" usa continua e mescola ironia e spunti da cronaca realistica. Perfetto il ruolo assegnato a Gianfelice Imparato, reso molto noto da "Gomorra". c'è anche Servillo, ma non è Toni, bensì il fratello meno invadente (nella dinamica interiore dei personaggi) Peppe.
Habemus papam
Uscito il 15 Aprile 2011, 01 Distribuzione.
Moretti e la " rinuncia" di un Papa Buono, completamente avulso da logiche di potere, Michel Piccoli al suo apogeo. Mai qualunquista e mai incline alla polemica fine a sè stessa, è figlio di un Moretti moderato e dall'umorismo sottile, privato di eccedenze ideologiche ma portato, con grande forza, ad assumere una prospettiva umanitaria e laica altrettanto illuminata.
Il ragazzo con la bicicletta
Uscito il 18 Maggio 2011, distribuzione Lucky Red.
I fratelli Dardenne alle prese con una svolta formale. Non più la regia pedinatrice che lascia percepire il respiro dei suoi protagonisti, ma una dimensione distaccata, in campo medio, di una storia che si tinge di tante componenti non solo psicologiche, ma anche sociali, come consuetudine, aperta alla speranza. Fin quando sopravviene un quasi-finale durissimo e il vero "happy ending" è solo di facciata, surreale più che reale.
Le idi di marzo
Uscito il 16 Dicembre 2011, 01 Distribution.
Un ritorno sulla retta via per George Clooney, dopo aver deluso ogni aspettiva nel rifacimento senza mordente della screwball comedy classica con lo scialbo "In amore niente regole". Pur non conservando il rigore formale del suo film più riuscito, "Good Night, and Good Luck.", "Le idi di Marzo" è uno sguardo politico privo di ideologia sul meccanismo che contraddistingue il sistema pre-elettorale americano, in un intreccio sordido e ambiguo di poteri forti, dichiarazioni populiste, cura maniacale per l'immagine e la comunicazione, "galoppini" disillusi e storie di amore esclusivamente fisico. Cast di altissimo livello, sebbene non sempre ben dosato. Emerge la bravura indiscutibile dell'attore più blasonato del 2011, Ryan Gosling, mentre la bellezza di porcellana di Eva Rachel Wood oscura l'altra supporter femminile, Marisa Tomei, davvero sprecata per le sue qualità interpretative e la sua seduzione naturale.
The arbor
Inedito in Italia.
Difficile definire la portata di un "quasi-documentario" come "The arbor", storia drammatica e carica di sussulti emotivi della playwright Andrea Dunbar, morta a poco meno di trent'anni, e delle sue numerose famiglie. Difficile soprattutto inquadrarlo. La regista, Clio Barnard, usa pochissimo materiale di repertorio, attraverso il quale si limita ad evidenziare la personalità della Dunbar come scrittrice di pièce teatrali viscerali e violentissime, quasi grottesche, ricchissime di rimandi alla realtà di Bradford. Il documentario è una ricostruzione fedele post mortem, che riguarda essenzialmente la storia dei discendenti della scrittrice, avuti da diversi compagni spesso problematici. In particolare è la vicenda di Lorraine, la cui vita è zeppa di momenti drammatici, ad emergere e diventare protagonista dell'opera. Ma la novità di "The arbor" sta nella sua modalità di racconto che si stacca dalla corporeità reale dei protagonisti e affida ad attori-tipo le loro parole. Il carattere sperimentale sta in questo assunto: la voce reale dei protagonisti della vicenda è registrata e sovraimpressa al labiale di attori di impostazione teatrale, che si rivolgono alla telecamera senza filtri, disposizione frontale da intervista e trascendono spazialità, temporalità, confine tra rappresentazione di una realtà storica e dramma scenico, continuamente. Più che una decostruzione si tratta di una costruzione, di un'amalgama avanguardistico, di una messa in scena amplificata delle opere della stessa Dunbar che trovano corrispondenza reale nelle storie della sua vita e dei suoi sovravvissuti.
13 assassini
Uscito il 24 Giugno 2011, Bim Distribuzione.
Storia di vendetta, fedeltà, dedizione, con solito tocco grottesco/sanguinolento, qualche breve accenno humor e azione solidissima. Il miracolo di Takashi Miike si ripete, l'intrattenimento è saldo, lo script entusiasmante. Film diviso in due parti con una katana tradizionale: la prima di arruolamento dei samurai e di comprensione delle nefandezze del terribile Naritsugu, la seconda di azione pura, battaglia e resa dei conti.
La vida de los peces
Inedito in Italia.
Film di "contatto" e di "contatti", di continue sottigliezze, di gesti, di primi piani insoliti, di campo-controcampo senza una cognizione unica, di lirismo, di realismo, di simbolismo. "La vida de los Peces" è un oggetto indefinibile, lungo nel suo essere breve, meditativo nel suo essere silenzioso, ambiguo nel suo essere irrisolto. Un cinema alieno, che non è molto facile cogliere, che si allontana dalla sua terra, il Cile, per fornire un'immagine non stereotipata, nè occidentalizzata, ma personale, ancorata ad una singola storia, collegata ad altre, in un acquario di pesci metaforico che finisce per diventare meccanismo di fuga-avvicinamento insensato e ingestibile. Dirige Matías Bize.
Hanna
Uscito il 12 Agosto 2011, distribuzione Sony Pictures.
"Hanna" è lontana dalla perfezione, spesso diventa puro divertissment, ma è una rinascita per Joe Wright e soprattutto l'action-movie della stagione. Il fatto che sia tutto (o quasi) al femminile è un grande merito. Il fatto che sia un "coming of age" con protagonista adolescente (la splendida Saorsie Ronan che conferma ogni più rosea aspettative post-Espiazione) ancora di più. Film che svuota i generi, stravolge i contenuti e adegua a questo cambiamento l'impianto formale ed offre momenti imperdibili iper-cromatici ed eccessivi, accompagnati da una perfetta soundtrack firmata Chemical Brothers. Cate Blanchette è il villain del 2011.
Eu cand vreau sa fluier, fluier
Inedito in Italia.
New-Wave rumena, un po' di vecchio neorealismo nella forma e nei contenuti. Florin Serba dirige un dramma carcerario atipico, tra amore e violenza, definisce un mondo di prigioni-campo, di adolescenti e di bambini soli, di madri assenti, magari che ripartono da zero in paesi lontani (Italia), senza fronzoli, senza limiti. Poi decide di aprirsi alla speranza e abbandona il dramma vero, cercando una possibilità per il suo giovane protagonista.
Tournèe
Uscito il 16 Marzo 2011, distribuzione Nomad Film.
Il burlesque, quello vero (e con protagoniste provenienti da quel mondo) tra arte e intrattenimento. Spettacolo itinerante, atmosfera soft, volgarità assente. Almaric dirige con sguardo asettico, ma meditativo ed entra, con brio, nel film stesso, tra prove-spettacoli, viaggi incessanti, storie raccontate con garbo o con eccesso di zelo e relazioni di amicizia tra artiste. Film compostissimo, francese, quasi documentaristico, più attento ai caratteri che alle esibizioni in sè, viste di sbieco, senza particolare interesse.
Angèle e Tony
Uscito il 29 aprile 2011, distribuito da Sacher.
Discreto, privo di retorica, del tutto slegato dalla tradizione "antefatto-causa-effetto-finale", "Angèle e Tony" è delicato, intenso, poetico e soprattutto ha un suo stile personale fin dalla prima sequenza. Regia di
Alix Delaporte, opera tra il sociale e l'umanitaro, tra il dramma lieve e la commedia accenata, inafferrabile. L'incontro di due anime non è altro che un incontro di due anime.
The fighter
Uscito il 4 Marzo 2011, distribuzione Eagle Pictures.
Boxing-Movie quasi del tutto privo di guantoni, di colpi ruggenti e di arene festanti. David O. Russell mette su, con difficoltà produttiva ma sucecsso imprevisto, un'opera tradizionale, basata su una storia vera, di fratellanza, simbiosi e scontri soprattutto famigliari. Il cast fa il film e lo rende magnifico, ma ai premiati Melissa Leo (madre chioccia dura più che un colpo in pieno viso) e Christian Bale (fratello vincente, problematico) preferiamo una sensuale Amy Adams (che torna all'indie-style di "Junebug") e un Mark Wahlberg motivato e deciso.
This is England
Uscito il 26 Agosto 2011, distribuito da Officine uBU.
Shane Meadows arriva in ritardo con uno dei suoi tanti film inediti (datato 2006). "This is England" è una ricostruzione asciutta su un periodo storico ben preciso e molto contraddittorio, tra pugno di ferro di Margaret Thatcher e crisi occupazionale, livellamento sociale e nascita di gruppi skinhead. La storia del "piccolo ma grande" Shaun (interpretato da Thomas Turgoose che riorna altrove nella filomografia del regista, per esempio nello splendido bianco e nero di "Somers Town") è insieme commuovente e drammatica. Privo di ideologia, Meadows si limita a rcacontare e ad analizzare con semplicità. E conquista.
Il grinta
Uscito il 18 febbraio 2011, distribuzione Universal Pictures.
Il western di John Wayne ripreso dai Coen in cerca di una rifondazione della loro poetica e di una volontà di inserirsi all'interno della tradizione classica di genere. Manca il quid della diversità, ma va a tutto vantaggio della compattezza. E "Il grinta" è eccessivo solo grazie al personaggio di Hailee Steinfeld, il vero motore della vicenda, che sradicalizza i clichè di gender del western e limita la portata maschilista dei soliti caratteri tipici (affidati a Jeff Bridges, Matt Damon e Josh Brolin e più votati alla rappresentazione interiore). Splendida la fotografia di Deakins.
Non lasciarmi
Uscito il 25 marzo 2011, distribuzione 20th Century Fox.
La commistione vintage con sci-fi funziona alla perfezione e il film non fa rimpiangere il testo amatissimo di Ishiguro. Tra poesia (delle immagini splendide, fotografia di Adam Kimmel), dissertazione etica e scientifica (la clonazione, i surrogati umani) e love-story triangolare dolcissima e carica di dramma, il film convince appieno anche grazie ad un cast d'eccezione, in cui Carey Mulligan surclassa Keira Knightley e mette il turbo anche sul pur bravo Andrew Garfield. L'enfant-cast è altrettanto meritevole. Dirige Mark Romanek.
Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento
Uscito il 14 ottobre, distribuzione Lucky Red.
Dallo Studio Ghibli, grande capacità visionaria, adattamento de "Gli sgraffignoli", "Arrietty" è un'ottima prova di continuità con il cinema di Miyazaki (qui alla sceneggiatura) da parte di Yonebayashi, esordiente dopo anni di gavetta. Manca il "perturbante", la dimensione è più solare e meno carica di simboli, ma la pellicola, grazie soprattutto alla splendida animazione marchio di fabbrica e alla levità della storia, è una variante convincente e anche più adatta ad un pubblico propriamente infantile.
Attack the block
Inedito in Italia, acquistato da Filmauro.
Joe Cornish prende il posto di Edgar Wright in pausa e si dà alla citazione/stravolgimento della fantascienza, intrecciando la storia di teppisti di strada tutto slang stretto e cattive maniere con lo sbarco di alieni con poca personalità. Ne vien fuori un gioiellino, in linea con i precedenti capitoli "british" di Wright, mentore e produttore di Cornish (che è stato suo attore) e autore, insieme appunto all'amico Joe e a Steven Moffat di "Doctor Who", dello screenplay di Tintin per Spielberg. Divertimento, ritmo, scrittura intelligente tutta giocata sull'atteggiamento grezzo di una gang allargata di ottimi attori esordienti. Cazzuto.
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