Review 2011 - Your Highness












Il tentativo di fare della commedia fallica e procace by Apatow un punto di partenza per i miscugli di generi tanto cari alle odierne produzioni americane (vedi "Cowboys and Aliens") è infruttuoso. "Your Highness" è un film irrisolto fin dal principio, diviso a metà tra fantasy e idiozia. Pur non aspirando alla parodia e conservando una certa organicità narratva (non compromessa solo da assemblages di gag vecchio stile), il ritorno alla regia di David Gordon Green, dopo la parentesi "strafumata" di "Pineapple Express", è coraggioso ma mediocre e il cast, imbolsito e limitato, non può salvarlo. E così Natalie Portman riuscì, di li a poco, a vincere un Oscar ed essere protagonista sfiancata di un mad-movie del genere. A pochi mesi di distanza.



L'hype non credo sia mai stato stellare per un prodotto del genere, soprattutto dopo l'uscita del primo red brand trailer. Ma un minimo di interesse era accesso da due elementi sulla carta rimarchevoli: un gran cast, soprattutto con il duetto James Franco/Natalie Portman all'apice della visibilità, senza contare il prolifico Danny McBride e la indie-star Zooey Deschanel, e un regista che ha lasciato un film di un certo seguito, "Strafumati", dopo una conversione alla commedia piuttosto insolita visti i pregressi notevoli nel cinema drammatico di pochi anni prima. La strada scelta da Gordon Green è stata, nel caso di "Your Highness", una sconfitta sonora, un failure di quelli che ci si può permettere solo poche volte in carriera, soprattutto da un punto di vista commerciale. Non è così facile mischiare due mondi tanto diversi, come quello del fantasy medievale con una vena comica irriverente e volgare. Più che una missione impossibile, si tratta, per principio, di un meltin'pot irrisolto. Destrutturare mondi tanto diversi richiede genialità pazzesca (Mel Brooks) e quasi mai porta a risultati prodigiosi, se non nel "canto a lato", nella parodia esibita e manifesta. Se esiste una più o meno chiara classificazione in generi, delimitati in proprie sfere di competenze a debita distanza, il miscuglio è arduo in sè. Soprattutto se il tentativo è quello di amalgamare o sovrapporre fantasy e commedia becera. Cosa ben diversa (e riuscita) è creare una identificazione di action e comedy, come nel caso dell'opera precedente di Green. Il rischio, forse non calcolato, è di finire dalle parti di De Sica e Boldi. "Your Highness", comunque, non è il peggiore titolo dell'anno, perchè, nei suoi limiti, mostra un coraggio da vendere, un'angolazione insolita (non parodica nè del tutto demenziale ma legata ad uno straccio di canovaccio chiaro e in odor di "queste") e soprattutto una fattura tecnica notevole, senza dimenticare lo scarto di vedere nomi blasonati del panorama hollywoodiano cimentarsi con bassezze corporali e giu di lì, evitando eccessi italioti (e questo è un gran merito), anche se permane un'idea di spreco generale e il cast spesso non è all'altezza della sua fama (penso alla Deschanel in particolare, mentre funziona bene il rapporto fraterno tra James Franco e Danny McBride).



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