"Secretariat" è la quintessenza dell'inutilità. Un film che ha non trova nè una ragione di mercato reale, nè una ragione di esistere. C'era stato "Seabiscuit" e l'avevamo demolito. "Secretariat" è sugli stessi livelli, forse privo di quella patina di patetismo ottuso, ma anche di una scansione storica credibile, con un pastrocchio proto-femminista che, in realtà, è figlio del nuovo cinema ipocrita/tradizionalista che ha avuto in "The blind side" il suo punto inziale, e che sta cercando, a volte con fortuna, di imporsi. E' un film puritano, che si finge democratico, ma è soprattutto, togliendo di mezzo il lato ideologico, manca qualsiasi credibilità di sceneggiatura, che diventa una boutade di quattro avvenimenti nelle mani dei personaggi, scandita con poca destrezza, senza un collante, senza un'analisi delle varie situazioni. Che cosa significa fare accenno a determinati aspetti di personaggi minori se poi li si lascia a sè stessi, bozzetti ad uso e consumo dei protagonisti, o meglio della protagonista, Diane Lane, che occupa interamente la scena, senza interagire con chi le è vicino? E nemmeno le sequenze dedicate al cavallo e alle corse riescono ad essere incisive, relegate a pochi momenti (e sono le cose migliori), con tanto di spettacolino simil-patetico in tribuna. Noioso, ben recitato, anche perchè il cast è di prima scelta (oltre alla Lane, conviene ricordare anche Malkovich), e con un'ottima resa fotografica, superba nella volontà di dare un tocco artistico alla pellicola.Per il resto, un'oscenità ben mascherata, in cui Randall Wallace mostra tutti i suoi limiti di regista che bada solo alla ricostruzione visiva e crea degli pseudo-drammi di dubbio gusto, impostazione storica e originalità.
Il film uscirà in Italia con il titolo "Un anno da ricordare". La data prevista è il 24 Giugno 2011.
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