Review 2011 - Mean girls 2





3,5 su 10

Avevo apprezzato la leggerezza e lo spirito dell'originale, che aveva un'effervescenza e una scrittura notevole (non a caso la sceneggiatrice-mattatrice era Tina Fey, e lo stile non molto lontano dal paradosso irriverente alla "30Rock"), ma questo secondo capitolo, direct-to-dvd, è uno scarto, o meglio un insieme di rielaborazioni venute male, privo di grinta, di intelligenza e vivacità, in cui domina il politically-correct, il bel faccino (e le interpreti sono ridicole e prive di espressività, vincolate a produzioni minori e lontane anni luce dal talento del trittico Lohan-McAdams-Seyfried che aveva entusiasmato nel primo film), la "caricatura". Ma la cosa peggiore è la storia, che fa acqua da ogni parte, intrisa di momenti patetici, con personaggi per nulla sfumati, rigidi e una prevedibilità assurda, da perdere continuamente interesse. Inoltre le psicologie sono spicciole, e non conta la caratterizzazione paradossale (il bene del film precedente), ma una raffigurazione anonima e tipizzata, con la protagonista che sembra una slanciata Avril Lavigne, e cambiamenti estemporanei dei comportamenti che non hanno una logica se non quella di assecondare lo sviluppo narrativo (che comunque non riesce ad evitare il ridicolo già di suo). Non solo un'occasione persa, ma anche un prodotto strumentalmente chiamato a conquistare i numerosi fan del primo, per di più a basso budget (una sorta di B-movie comico) e dal lauto guadagno distributivo.

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