Natalie Portman per Black Swan
Why:
Natalie Portman è la favorita per il premio. Quando Aronofsky aveva rilanciato, qualche anno fa, la carriera di Mickey Rourke, poco aveva potuto in termini di botteghino (e Sean Penn era molto più Academy-friendly). Invece, "Black Swan" ha spaccato e vinto una battaglia, quello del film d'autore, insolita per il cinema americano. E la Portman è diventata un neo-simbolo cinematografico, una sorta di "one-hit-woman" da tenere d'occhio. E' per questo che la sua splendida e difficile interpretazione verrà probabilmente premiata, nonostante il carattere ambiguo, e la mescolanza di elementi da registro classico a caratura indipendente. Natalie ha una marcia in più nel dramma.
Annette Bening per The Kids Are All Right
Why:
La Bening ha sfiorato due volte l'Oscar, battuta (meritatamente) da una sfavillante Hilary Swank. Anche questa volta c'è una fioca possibilità di verderle contrapposte (ma la Swak ha dalla sua un film meno forte, "Convinction"). La Bening vanta un buon successo commerciale, un film discusso-normalizzante e un ruolo, quello di una madre, in una coppia lesbica, che è accattivante e decisamente riuscito. Peccato che attorno a lei il film sia poco convincente e che il confine con la commedia porti a sottovalutare l'interpretazione, discontinua e sfilacciata. Non tifiamo per lei. Questa volta.
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Why:
La Kidman risale la china di una carriera ad un certo punto precipitata in progetti malriusciti. E produce e interpreta un film sconvolgente, in cui il dolore si percepisce da uno sguardo. E' algida e bellissima e soprattutto fa respirare il personaggio, lo fa vivere sullo schermo. "Rabbit Hole" è un film poggiato interamente su di lei. Se ci fosse giustizia, dovrebbe vincere. Ma non andrà oltre la nomination.
Jennifer Lawrence per Winter's Bone
Why:
Giovanissima e dal talento innato, la Lawrence è l'attrice su cui puntiamo per un futuro cinematografico importante. Scoppiata con "The burning Plan" di Arriaga qualche Festival di Venezia fa, diventa il personaggio di riferimento di uno dei film più belli dell'anno, "Winter's bone" di Debra Granik e si trasforma in una ragazza forte, in un'America rurale disperata. Grande permormance, molto diversa dai clichè e adulta. La Lawrence farà strada. E l'Oscar non sarà questa volta, ma la prossima.
Michelle Williams per Blue Valentine
In bilico, si gioca la nomination con un numero congruo di contendenti. La scegliamo perchè è l'attrice più viscerale ed emotivamente forte della sua generazione e perchè è quella più alternativa, meno allineata. Nominata anni fa come non protagonista per "Brokeback Mountain", in cui divideva il set con il compianto Heath Ledger, quest'anno ha intercettato Martin Scorsese e scelto un ruolo importante in duo con Ryan Gosling nel piccolo "Blue Valentine". La vedremo in "Meek's Cutoff" di Kelly Reichardt, nei panni di Marylin Monroe nel film di Simon Curtis (che potrebbe darle grande visibilità mediatica) e nell'opera seconda di Sarah Polley, "Take this waltz". Sperando in un premio strameritato.
Why:
Natalie Portman è la favorita per il premio. Quando Aronofsky aveva rilanciato, qualche anno fa, la carriera di Mickey Rourke, poco aveva potuto in termini di botteghino (e Sean Penn era molto più Academy-friendly). Invece, "Black Swan" ha spaccato e vinto una battaglia, quello del film d'autore, insolita per il cinema americano. E la Portman è diventata un neo-simbolo cinematografico, una sorta di "one-hit-woman" da tenere d'occhio. E' per questo che la sua splendida e difficile interpretazione verrà probabilmente premiata, nonostante il carattere ambiguo, e la mescolanza di elementi da registro classico a caratura indipendente. Natalie ha una marcia in più nel dramma.
Annette Bening per The Kids Are All Right
Why:
La Bening ha sfiorato due volte l'Oscar, battuta (meritatamente) da una sfavillante Hilary Swank. Anche questa volta c'è una fioca possibilità di verderle contrapposte (ma la Swak ha dalla sua un film meno forte, "Convinction"). La Bening vanta un buon successo commerciale, un film discusso-normalizzante e un ruolo, quello di una madre, in una coppia lesbica, che è accattivante e decisamente riuscito. Peccato che attorno a lei il film sia poco convincente e che il confine con la commedia porti a sottovalutare l'interpretazione, discontinua e sfilacciata. Non tifiamo per lei. Questa volta.
Nicole Kidman per Rabbit Hole
Why:
La Kidman risale la china di una carriera ad un certo punto precipitata in progetti malriusciti. E produce e interpreta un film sconvolgente, in cui il dolore si percepisce da uno sguardo. E' algida e bellissima e soprattutto fa respirare il personaggio, lo fa vivere sullo schermo. "Rabbit Hole" è un film poggiato interamente su di lei. Se ci fosse giustizia, dovrebbe vincere. Ma non andrà oltre la nomination.
Jennifer Lawrence per Winter's Bone
Why:
Giovanissima e dal talento innato, la Lawrence è l'attrice su cui puntiamo per un futuro cinematografico importante. Scoppiata con "The burning Plan" di Arriaga qualche Festival di Venezia fa, diventa il personaggio di riferimento di uno dei film più belli dell'anno, "Winter's bone" di Debra Granik e si trasforma in una ragazza forte, in un'America rurale disperata. Grande permormance, molto diversa dai clichè e adulta. La Lawrence farà strada. E l'Oscar non sarà questa volta, ma la prossima.
Michelle Williams per Blue Valentine
In bilico, si gioca la nomination con un numero congruo di contendenti. La scegliamo perchè è l'attrice più viscerale ed emotivamente forte della sua generazione e perchè è quella più alternativa, meno allineata. Nominata anni fa come non protagonista per "Brokeback Mountain", in cui divideva il set con il compianto Heath Ledger, quest'anno ha intercettato Martin Scorsese e scelto un ruolo importante in duo con Ryan Gosling nel piccolo "Blue Valentine". La vedremo in "Meek's Cutoff" di Kelly Reichardt, nei panni di Marylin Monroe nel film di Simon Curtis (che potrebbe darle grande visibilità mediatica) e nell'opera seconda di Sarah Polley, "Take this waltz". Sperando in un premio strameritato.
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