Alla Regia Clint Eastwood
Con Matt Damon, Cécile De France, Bryce Dallas Howard
Sceneggiatura di Peter Morgan
Distribuito dalla Warner Bros Italia
E' il film di Clint meno amato dalla critica dai tempi di "Debito di sangue". E la virata al sovrannaturale non ha conquistato nemmeno il pubblico americano, che ha riservato alla pellicola un incasso inferiore alle attese e al budget speso per la realizzazione. Eastwood viene da una carriera gloriosa, e tenta, come nel caso di "Changeling" e "Invictus", di affidarsi all'Europa, che, a quanto pare, gli ha riservato un trattamento critico meno duro, e incassi soddisfacenti. L'uscita chiave è proprio l'Italia dove Clint ha mostrato, con gli ultimi prodotti, di avere un seguito costante e importante. "Hereafter", secondo stessa ammisione del regista, è un film "alla francese", con forte carica emotiva inclusa e facilità al pianto. Ritorna l'attore-feticcio Matt Damon, e fa capolino, oltre alla Howard, in cerca di riscatto, una semi-sconosciuta Cécile De France, che passa dal cinema francese al cinema d'autore americano, dopo la variante blockbuster de "Il giro del mondo in 80 giorni".
Adatto a un pubblico adulto, che ama Eastwood a prescindere, e che vuole godersi un piccolo fanta-movie con cadenze disaster che è il contraltare dei thriller sovrannaturali e dei blockbuster catastrofici di ultima generazione. Più che l'effetto, si cerca l'intensità emotiva e tutto si poggia sulla storia corale di Peter Morgan, autore dello script.
Oscar-Watch Il film di Eastwood non è considerato un Oscar runner nelle categorie principali.
Regia di Stephen Frears
Con Gemma Arterton, Dominic Cooper, Roger Allam
Sceneggiatura di Moira Buffini (su soggetto di Posy Simmonds)
Distribuito dalla BIM
Film minore per Stephen Frears, che mette da parte la "regina" e passa ad un personaggio di finzione, divenuto molto noto grazie alle strisce sul "Guardian" di Posy Simmonds. La pellicola è stata presentata, con successo, fuori concorso, a Cannes e ha ottenuto un numero congruo di critiche posistive, anche perchè il tocco personale del regista ha nobilitato lo script comico, facendo assumere, secondo l'ottica della graphic-novel, colorazioni black. La scelta della protagonista, di rara bellezza, va nella direzione giusta e Gemma Arterton sceglie la strada della commedia brillante con stile e caparbietà. Nel cast, Dominic Cooper e Roger Allam. Musiche di Alexander Desplat.
Adatto agli amanti della commedia all'inglese, reinterpretata in salsa black, con maggiore efficacia e costruzione della scena che in altri autori recenti ("Scoop" di allen), con un marchio, quello di Frears che è una garanzia di qualità e di mancanza di amenità gratuite, e con un'attrice, Gemma Arterton, in shorts, che passa dal blockbuster al film "art-house", d'essay.
Oscar-Watch: Il film pare non essere tra i favoriti, nelle categorie principali, ad una nomination all'Oscar.
Regia di Gennaro Nunziante
Con Checco Zalone, Nabiha Akkari, Rocco Papaleo, Tullio Solenghi
Sceneggiatura di Gennaro Nunziante
Distribuito da Medusa
"Che bella giornata" è il secondo film con Checco Zalone mattatore, dopo il risultato imprevisto di "Cado dalle nubi", incasso stupefacente e critiche positive inattese. Zalone prende in giro l'Italia moderna, ancora vincolata ai propri pregiudizi, e continua il disvelamento delle sue opinioni in merito in un film che affronta, in chiave leggera, la tematica dello scontro tra culture. E il paradosso sembra essere la chiave di lettura, mitigato dalla storia romantica e da qualche battuta cinica. Con dei cammei astuti, primo tra tutti Caparezza, affiancato da un Rocco Papaleo in gran spolvero e dal bravo Solenghi, Zalone non è più un semplice Pugliese trasferito al Nord, ma un ragazzo che lavora come addetto alla sicurezza del Duomo e che si trova di fronte ad una bellezza esotica che si spaccia per francese (in realtà è araba) e mira a realizzare un attentato al monumento. Attendiamo le canzoni firmate Zalone, e il risulato al box-office che sarà stratosferico. Certo che parlare di "nuovo cinema italiano" ci sembra sulla carta un azzardo.
Adatto a tutti, a chi ama ridere fragorosamente, a chi vuole una sceneggiatura potenzialmente divertente e con qualche lampo caustico, a chi ama Zalone e i comici che dalla Tv passano al cinema.
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