E' un pò una sorpresa il film di Aureliano Amadei. Per quanto abbia ottenuto premi e visibililità, avevo notevoli dubbi su una pellicola che tocca la storia recente, peraltro interpretabile in modo diverso. Il rischio era quello di mitizzare, da una parte, e di togliere spazio all'elemento problematico, quello dell'indagine e dell'interpretazione, creando una lunga schiera di buoni e cattivi. Amadei sembra assumere un atteggiamento pacificatore, ma non per questo privo della sua carica interpretativa. E diventa, unico sopravvissutto all'attacco di Nassirya, il collante tra visioni troppo estremizzate del mondo, tra chi inneggia a"Uno, Cento, Mille" e chi parla, in certi casi, impropriamente di eroismo e mira solo ad occupare la scena (la politica). In tutto questo, il film offre un'angolazione semplice, ma anche umana e riesce a convincere soprattutto grazie alla vibrante interpretazione, difficile da collocare in un contesto preciso, di Vinicio Marchioni. Il cast regge, lo spirito divertente (o meglio ottimista) del film non manca, soprattutto nella prima parte, ma c'è anche una buona dose di drammaticità e una certa, inusuale per un film italiano, capacità tecnica nella costruzione visiva della scena rimarchevole. Qualcosa si perde, qualche personaggio resta sospeso, ma il film si riscatta per la sua genuinità e per la sua freschezza.
E' un pò una sorpresa il film di Aureliano Amadei. Per quanto abbia ottenuto premi e visibililità, avevo notevoli dubbi su una pellicola che tocca la storia recente, peraltro interpretabile in modo diverso. Il rischio era quello di mitizzare, da una parte, e di togliere spazio all'elemento problematico, quello dell'indagine e dell'interpretazione, creando una lunga schiera di buoni e cattivi. Amadei sembra assumere un atteggiamento pacificatore, ma non per questo privo della sua carica interpretativa. E diventa, unico sopravvissutto all'attacco di Nassirya, il collante tra visioni troppo estremizzate del mondo, tra chi inneggia a"Uno, Cento, Mille" e chi parla, in certi casi, impropriamente di eroismo e mira solo ad occupare la scena (la politica). In tutto questo, il film offre un'angolazione semplice, ma anche umana e riesce a convincere soprattutto grazie alla vibrante interpretazione, difficile da collocare in un contesto preciso, di Vinicio Marchioni. Il cast regge, lo spirito divertente (o meglio ottimista) del film non manca, soprattutto nella prima parte, ma c'è anche una buona dose di drammaticità e una certa, inusuale per un film italiano, capacità tecnica nella costruzione visiva della scena rimarchevole. Qualcosa si perde, qualche personaggio resta sospeso, ma il film si riscatta per la sua genuinità e per la sua freschezza.
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