Una commedia francese caciarona, un pò scorretta, carica di action e vero divertissment più che figlia di Woody Allen? C'è e si chiama "LArnacoeur", lo Spaccacuori, per dirla con un termine vicino al nostro linguaggio. In un'ora e mezza il film in questione scivola via, tra dialoghi brillanti, situazioni inverosimili, e qualche tocco da screwball comedy un pò weird. La raffinatezza la si lascia all'aplomb di Romain Duris e all'atteggiamento sofisticato di una stralunata Vanessa Paradis, che non brilla nè per simpatia nè per bellezza ed è un pò il soprammobile "française" necessario per raccordare lo sciovinismo d'oltralpe ad esigenze commericali da blockbuster. Per dirla tutta, la pellicola non ha niente che manchi per sfondare, nè per essere un prodotto inferiore agli standard hollywoodiani. Anzi, ha quel tocco di esoticismo che è una variante positiva. Il problema è che si tratta di un prodotto iperconfezionato che non riesce ad altro che fare il verso alla commedia hollywoodiana, magari con qualche elemento british piuttosto che francese. E la solita ossessione al sesso, che ricorda più le stupidate italiane di oggi che i classici europei. In tutto questo, ci si diverte e ci si intrattiene, ma la "New Vague" della commedia made in France è diventata così stantia, fotocopia, poco originale, remake del remake, corale e basata sulla semplificazione, che pare più accettabile porla sullo stesso livello di quella casalinga, piena di stereotipi, corale anch'essa (ma con un coro stonato, non come i classici del passato), sghangherata, da product placement. Rimae qualche lampo e soprattutto qualche interprete. E Roman Duris fa tutto da solo. Ignoro, mea culpa, che abbia realizzato il regista Pascal Chaumeil prima di questa pellicola, ma a dir la verità non mi interessa poi molto. Il mezzo punto in più è per i titoli di coda.
Una commedia francese caciarona, un pò scorretta, carica di action e vero divertissment più che figlia di Woody Allen? C'è e si chiama "LArnacoeur", lo Spaccacuori, per dirla con un termine vicino al nostro linguaggio. In un'ora e mezza il film in questione scivola via, tra dialoghi brillanti, situazioni inverosimili, e qualche tocco da screwball comedy un pò weird. La raffinatezza la si lascia all'aplomb di Romain Duris e all'atteggiamento sofisticato di una stralunata Vanessa Paradis, che non brilla nè per simpatia nè per bellezza ed è un pò il soprammobile "française" necessario per raccordare lo sciovinismo d'oltralpe ad esigenze commericali da blockbuster. Per dirla tutta, la pellicola non ha niente che manchi per sfondare, nè per essere un prodotto inferiore agli standard hollywoodiani. Anzi, ha quel tocco di esoticismo che è una variante positiva. Il problema è che si tratta di un prodotto iperconfezionato che non riesce ad altro che fare il verso alla commedia hollywoodiana, magari con qualche elemento british piuttosto che francese. E la solita ossessione al sesso, che ricorda più le stupidate italiane di oggi che i classici europei. In tutto questo, ci si diverte e ci si intrattiene, ma la "New Vague" della commedia made in France è diventata così stantia, fotocopia, poco originale, remake del remake, corale e basata sulla semplificazione, che pare più accettabile porla sullo stesso livello di quella casalinga, piena di stereotipi, corale anch'essa (ma con un coro stonato, non come i classici del passato), sghangherata, da product placement. Rimae qualche lampo e soprattutto qualche interprete. E Roman Duris fa tutto da solo. Ignoro, mea culpa, che abbia realizzato il regista Pascal Chaumeil prima di questa pellicola, ma a dir la verità non mi interessa poi molto. Il mezzo punto in più è per i titoli di coda.
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