Stasera alle 21,10 su Canale 5
Nel definire questo film sono stato piuttosto impietoso. A distanza di qualche anno, il mio parere è cambiato progressivamente. "Yes man" è un film che punta sul carattere indipendente, ben inserito in un film perfettamente commerciale. E così se Jim Carrey si mostra il solito espressivo e sbilanciato uomo sfortunato, con tanto di faccette buffe, c'è una Zooey Deschanel adorabile, personaggio alternativo e multicolor, che rende atipico il ruolo della donna da conquistare. Carl Allen è l'uomo che decide di dire di sì a tutto, sperando di migliorare il proprio stato emotivo, attraverso la piena predisposizione alle richieste altrui. E così che il paradosso si impone, tra continue avventure che sfiorano il ridicolo e l'abitudinario (le gag sono un limite notevole per il film, e la sceneggiatura pecca dei soliti problemi di accondiscendenza allo spettatore, tipici della commedia Hollywoodiana). L'assunto del film rimane originale, e avrebbe potuto, partendo dal testo di Danny Wallace, essere più incisivo, Ma Nicholas Stoller, che è legato ad un'ottica più "Dirty Comedy" alla Apatow, sbaglia a caricare l'elemento comico, che diventa banale, e piuttosto superficiale. La regia è di Peyton Reed, e il prodotto è standard, sotto questo livello. C'è Bradley Cooper nel cast e la visione scivola via, senza infamia e senza lode. Soprattutto per una visione casalinga.
Nel definire questo film sono stato piuttosto impietoso. A distanza di qualche anno, il mio parere è cambiato progressivamente. "Yes man" è un film che punta sul carattere indipendente, ben inserito in un film perfettamente commerciale. E così se Jim Carrey si mostra il solito espressivo e sbilanciato uomo sfortunato, con tanto di faccette buffe, c'è una Zooey Deschanel adorabile, personaggio alternativo e multicolor, che rende atipico il ruolo della donna da conquistare. Carl Allen è l'uomo che decide di dire di sì a tutto, sperando di migliorare il proprio stato emotivo, attraverso la piena predisposizione alle richieste altrui. E così che il paradosso si impone, tra continue avventure che sfiorano il ridicolo e l'abitudinario (le gag sono un limite notevole per il film, e la sceneggiatura pecca dei soliti problemi di accondiscendenza allo spettatore, tipici della commedia Hollywoodiana). L'assunto del film rimane originale, e avrebbe potuto, partendo dal testo di Danny Wallace, essere più incisivo, Ma Nicholas Stoller, che è legato ad un'ottica più "Dirty Comedy" alla Apatow, sbaglia a caricare l'elemento comico, che diventa banale, e piuttosto superficiale. La regia è di Peyton Reed, e il prodotto è standard, sotto questo livello. C'è Bradley Cooper nel cast e la visione scivola via, senza infamia e senza lode. Soprattutto per una visione casalinga.
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