Review - Due cuori e una Provetta

Al Cinema


Trama da Coming Soon:

Kassie (Jennifer Aniston) splendida 40enne single e di successo convoca il suo migliore amico Wally (Jason Bateman) per annunciargli che aspetta un bambino...o meglio che lo aspetterà presto: ha infatti deciso di smettere di sperare di trovare l'uomo giusto e di accontentarsi del "donatore" giusto. Wally Mars, nonostante il successo finanziario, è un uomo nevrotico e pessimista che lavora alla Borsa di New York assieme al suo socio Leonard (Jeff Goldblum). Kassie sceglierà Roland (Patrick Wilson) quale padre perfetto di suo figlio. Roland, al contrario di Wally, è attraente, ottimista e sempre di buon umore. Alla festa per il lieto evento, Wally ubriaco trova la provetta con la "donazione" di Roland e spinto dai fumi dell'alcol decide di "mischiare le carte".

Durata: 101 Minuti
Cast:
Jennifer Aniston, Jason Bateman, Patrick Wilson, Jeff Goldblum, Juliette Lewis

In America è un PG-13. La visione non è vietata, ma è consigliata la presenza di un adulto. In Italia non c'è un divieto vigente.



Un prodotto va contestualizzato, quando si opera una valutazione. E, nell'ambito del genere, vanno notati i miglioramenti e le degenerazioni. "The switch", tradotto nel BelPaese con un becero "Due cuori e una Provetta", è una pellicola che nulla aggiunge al genere della "commedia da gravidanza" che sta impazzando da tempo, direttamente o meno, nel mondo cinematografico. La novità è nel tono, più sfumato, nella capacità di scrittura e di caratterizzazione dei personaggi, nella volontà di evitare la battuta volgare. Ma non si va oltre. Diretta da Josh Gordon e Will Speck, al secondo sodalizio, la commedia su una donna, Jennifer Aniston, e un figlio in vitro, un bambino che vedremo già formato, veramente divertente tra mille idiosincrasie e quel tocco di simpatia da canaglia intelligente che è tipica dell'infanzia di oggi, con padre biologico un perfetto Jason Bateman, amico intimo della donna, che sostituisce il proprio seme a quello di Patrick Wilson, attore anonimo come al solito, e una serie non riuscita di abbozzi corollari, è piuttosto semplice, garbata, a volte incolore, piacevole per una visione casalinga. Un film non privo di momenti empatici, ma che sa di già visto, di deja-vu (quest'anno la Lopez ha fatto peggio, va detto), di prodotto studiato a tavolino. La simpatia non è il metro di valutazione, e, nel genere, la pellicola si rifiuta di andare oltre il politicamente corretto, e sebbene nasca con intenzioni sociali, risulta al massimo essere un piacevole diletto che si distingue, d'altronde, per la capacità di aderire al mondo dell'infanzia, evitando storpiature e con un tratto che oscilla tra il divertente e il romantico-affettuoso.

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