"Giustizia privata" è una pellicola esagerata, fracassona, irritante, che mescola un pochetto di splatter, eccessivo comunque per il genere, ad una sceneggiatura da quarta elementare. La lotta al sistema assume caratteristiche senza senso, la dinamica degli avvenimenti e la loro rivelazione causa-effetto sono la cosa più stupida dell'ultima cinematografia di genere, appunto. Il film procede per astrazioni, non per analisi. E le astrazioni stanno nei dialoghi, nei botta e risposta che arrivano a parodiare il genere, creando un tessuto narrativo impreciso, indefinito, senza forma solida, che sembra essere, in questi frangenti, attaccato con lo sputo. Una pellicola del genere è degradante, perchè cerca di essere originale con un soggetto visto e declinato mille volte, prendendosi sul serio, quando dovrebbe ridere di sè stessa. E fa male vedere Jamie Foxx mancare l'ennesimo bersaglio. Gerald Butler ha gli occhi gelidi sgranati verso il vuoto. Espressione solita, forse unica. Non ricordo la voce originale, ma il doppiaggio è così enfatico e finto. L'unico comprimario che ricordo è Leslie Bibb, ma solo per ragioni estetiche. Gli altri sfuggono via, senza averli nemmeno identificati. F. Gary Gray continua la sua parabola discendente, e, ormai sembra aver scelto la vittima da sacrificare, Jamie Foxx, destinato al prossimo film, "KaNe & Lynch", del regista, in coppia con il molliccio Bruce Willis. L'opera è vuota, i personaggi stereotipati e manichei.
"Giustizia privata" è una pellicola esagerata, fracassona, irritante, che mescola un pochetto di splatter, eccessivo comunque per il genere, ad una sceneggiatura da quarta elementare. La lotta al sistema assume caratteristiche senza senso, la dinamica degli avvenimenti e la loro rivelazione causa-effetto sono la cosa più stupida dell'ultima cinematografia di genere, appunto. Il film procede per astrazioni, non per analisi. E le astrazioni stanno nei dialoghi, nei botta e risposta che arrivano a parodiare il genere, creando un tessuto narrativo impreciso, indefinito, senza forma solida, che sembra essere, in questi frangenti, attaccato con lo sputo. Una pellicola del genere è degradante, perchè cerca di essere originale con un soggetto visto e declinato mille volte, prendendosi sul serio, quando dovrebbe ridere di sè stessa. E fa male vedere Jamie Foxx mancare l'ennesimo bersaglio. Gerald Butler ha gli occhi gelidi sgranati verso il vuoto. Espressione solita, forse unica. Non ricordo la voce originale, ma il doppiaggio è così enfatico e finto. L'unico comprimario che ricordo è Leslie Bibb, ma solo per ragioni estetiche. Gli altri sfuggono via, senza averli nemmeno identificati. F. Gary Gray continua la sua parabola discendente, e, ormai sembra aver scelto la vittima da sacrificare, Jamie Foxx, destinato al prossimo film, "KaNe & Lynch", del regista, in coppia con il molliccio Bruce Willis. L'opera è vuota, i personaggi stereotipati e manichei.
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