E' questo l'ultimo film di Pupi Avati. Sono pochi frames, non un vero trailer. Le aspettative sono pressochè nulle, al lastrico, per me. Personalmente dei fratelli Avati e dei loro film girati con una continuità stagionale, o, ancor di più, semestrale, ne ho le tasche piene. La buona fattura c'è, quello che manca è il contenuto. O almeno i film di Pupi Avati sono degni delle pubblicità del "Mulino Bianco". Tentano ancora di esprimere qualcosa di sottile, di lacerante, di sfumato, ma arrivano alla banalizzazione del tutto. E il casting mi fa intendere che il giusto approdo per i due sia la televisione. Magari di Stato. Se non lavorano i fratelli Taviani, che hanno qualche capolavoro alle spalle, mi sembra deleterio per Avati continuare sulla strada dell'iperproduzione. Visto che, da tempo, i risultati sono stati compromessi da una caduta autoriale di peso, avvertibile in modo netto nel decennio trascorso, quando abbiamo dovuto sorbirci dei pezzi di fiction spacciati per cinema d'autore, nonchè incursioni moderne ancora peggiori sull'Italietta del passato e del presente. Perchè non c'è presente senza passato, il ricorso al flashback è importante, ma di "eterna giovinezza" cinematografica Pupi Avati ha solo il titolo dell'ultimo film.
Questo film non è in concorso a Venezia.
pienamente daccordo con francescomain.... ma tutti i film di Avati sono così!
RispondiEliminaAl seguente link potrete vedere le immagini dell'incontro tra il resgista Pupi Avati e gli studenti della sapienza:
RispondiEliminahttp://www.uniroma.tv/?id_video=17405
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