Audrey Hepburn nasce il 4 maggio. Un pò di tempo è passato da quando è venuta a mancare. Eppure il mito di Audrey è, paradossalmente, più imponente oggi che nel periodo in cui è vissuta. Audrey è una donna che fa tendenza in ogni suo particolare. Il taglio di capelli, di certo, non è il più modaiolo per le ragazzine, ma copre una fascia d' età più alta. L'iconografia e il product-placement attorno alla sua figura sono degli attestati di stima e riverenza verso una donna che è diventata, suo malgrado, la merce più redditizia del secolo precedente e soprattutto di quello iniziato da poco. Audrey ha un aplomb e un'attitudine, la conformazione del viso e la voce docile, lo sguardo da cerbiatta con gli occhi intensi, che la rendono un perfetto modello per le donne "fashion-addicted" di oggi. Peccato che poche, pochissime, nonostante gli abiti firmati e le pose innaturali, possono eguagliare in minima parte la luce e l'eleganza innata della Diva. Se Audrey Hepburn ha talento, è proprio derivante non tanto dai ruoli che ricopre, ma probabilmente dalla sua storia. Audrey non è la principessa dei suoi film a lieto fine, semmai una donna fragile, che subisce degli stress emotivi e psicologici forti, con vari aborti nella fase finale della gravidanza, con numerose storie e altrettante separazioni volontarie o meno, con tradimenti. Una donna che, negli ultimi anni della sua vita, terminata a poco più di sessant'anni, vive in una solitudine costante, come esplicitato in un testo scritto dal figlio Sean, pur essendo circondata da molte persone e con tanta campagne di beneficenza da sostenere. Audrey Hepburn si impone prima con la sua pulizia che con il suo cinema. E se ci ha regalato perle cinematografiche con "Colazione da Tiffany", "Sabrina" e soprattutto quello "Sciarada" non troppo ricordato che è un masterpiece, nella vita ci ha regalato la capacità di sorridere e di andare avanti. Ve la mostro nell'ultimo film "Always del 1989 ed è da mozzare il fiato, per l'ultima volta.
Audrey Hepburn nasce il 4 maggio. Un pò di tempo è passato da quando è venuta a mancare. Eppure il mito di Audrey è, paradossalmente, più imponente oggi che nel periodo in cui è vissuta. Audrey è una donna che fa tendenza in ogni suo particolare. Il taglio di capelli, di certo, non è il più modaiolo per le ragazzine, ma copre una fascia d' età più alta. L'iconografia e il product-placement attorno alla sua figura sono degli attestati di stima e riverenza verso una donna che è diventata, suo malgrado, la merce più redditizia del secolo precedente e soprattutto di quello iniziato da poco. Audrey ha un aplomb e un'attitudine, la conformazione del viso e la voce docile, lo sguardo da cerbiatta con gli occhi intensi, che la rendono un perfetto modello per le donne "fashion-addicted" di oggi. Peccato che poche, pochissime, nonostante gli abiti firmati e le pose innaturali, possono eguagliare in minima parte la luce e l'eleganza innata della Diva. Se Audrey Hepburn ha talento, è proprio derivante non tanto dai ruoli che ricopre, ma probabilmente dalla sua storia. Audrey non è la principessa dei suoi film a lieto fine, semmai una donna fragile, che subisce degli stress emotivi e psicologici forti, con vari aborti nella fase finale della gravidanza, con numerose storie e altrettante separazioni volontarie o meno, con tradimenti. Una donna che, negli ultimi anni della sua vita, terminata a poco più di sessant'anni, vive in una solitudine costante, come esplicitato in un testo scritto dal figlio Sean, pur essendo circondata da molte persone e con tanta campagne di beneficenza da sostenere. Audrey Hepburn si impone prima con la sua pulizia che con il suo cinema. E se ci ha regalato perle cinematografiche con "Colazione da Tiffany", "Sabrina" e soprattutto quello "Sciarada" non troppo ricordato che è un masterpiece, nella vita ci ha regalato la capacità di sorridere e di andare avanti. Ve la mostro nell'ultimo film "Always del 1989 ed è da mozzare il fiato, per l'ultima volta.
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