Abbiamo parlato di tutti e cinque i film in uscita entro la prossima estate negli Stati Uniti. L'angolo poster ci garantisce un'idea più completa sul cosa propongano le pellicole. Un poster è l'idea che la casa di distribuzione considera vincente. Il poster è il significato contenutistico di un film. L'impressione del trailer è meno immediata di una costruzione visiva muta. Quando una persona si trova in un cinema per caso, compagnia, passatempo, anche se completamente digiuno di un film, sceglie in base al poster molto spesso. Mi viene in mente un episodio di poco tempo fa. Due bambini davanti alle locandine giganti con famiglie a "carico". Vedono il poster di "Dragon Trainer" e ne restano colpiti, ma l'attenzione si sposta velocemente altrove, verso il colorato "Colpo di fulmine" con Jim Carrey omosessuale. La Lucky Red è riuscita nell'obiettivo: il film, presentato in modo difforme rispetto al suo contenuto, come se fosse un "Dick e Jane" goliardico, ha colpito l'attenzione di due bimbi, che preferiscono la solarità spiccata alla solita storia di draghi, per di più leggermente sinistra. In realtà, i due poster sono sbagliati entrambi.Li vediamo:
Il primo non sembra targato Dreamworks, usa dei colori molto disomogenei, ha un qualcosa di conturbante nel viso del drago. a nulla servono le scritte 3D e il riferimento in minuscolo a Sherk e Madagascar. Il secondo sembra una macchietta, con il grosso colpo di fulmine centrale da cui partono tre diverse rappresentazioni farsesche con alle spalle, molto in fondo, una figura lontana, naturalmente sbarazzina, che corrisponde a Ewan McGregor, l'amore di Carrey nel film. Nel primo caso si sceglie la strada di aderenza a quello che è la pellicola, sbagliando immagine e dando l'impressione di un'animazione di serie B. Nel secondo si modifica parte del sottotesto, più malinconico, in modo da colpire una fascia più larga di pubblico. I risultati iniziali del boxoffice ci mostrano come la teoria della scelta casuale, vedendo il poster e sbirciando qualche informazione sui voucher del cinema, è evidente. "Dragon Trainer" parte male, "Colpo di fulmine" fa un certo successo. Ma poi, interviene il passaparola e la situazione si inverte e di molto. Il cartone Dreamworks vince e convince, con una tenuta entusiasmante, il film distribuito dalla Lucky Red perde, in tre settimane, l'80% delle sue sale. Quindi un poster deve cercare di mediare tra due istanze: attenersi alla realtà contenutistica e cercare di avere una costruzione visiva affascinante. Nel caso dei poster sopra elencati, tutti, tranne "Sex and the city", non hanno identità nè costruzione visiva di fattura. Non ci stupiremmo che siano tutti sonori flop. "Sex and the city" non media le due esigenze: si propone, con il teaser, in grado di cogliere il contenuto, del tutto frivolo, con la forma estetica glamour e un pò kitsch.
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