"Sex & the City atto 2", o meglio settima stagione. La sesta, così come le altre, colmava la lacuna di inconciliabilità tra le donne e il sesso. Ricordo di un talk mandato in onda in Italia che sdoganava l'argomento, prima ancora che la Raznovich e oggi Sky amplificassero le tematiche sessuali in modo meno contrito. La settimana stagione della serie, targata HBO, è iniziata un paio d'anni fa con il primo capitolo. E "Sex and the City" è diventata un marchio, o meglio, parafrasando il contenuto dell'ultimo film, una marca reiterata. Perchè sapere cosa succeda a queste quattro sgallettate non credo interessi a nessuno, tanto più alle donne mature a cui il film è indirizzato e che non hanno i mezzi economici per vestire Viviane Westwood, i soldi per riempirsi di botox, le relazioni sessuali con giovani aitanti di decenni più piccoli. Le donne di oggi non sono giornaliste di cronaca rosa, scrittrici di storie strappalacrime, e soprattutto non sono così facili da effigiare. New York ormai è diventato uno specchietto per le allodole, in questo frangente, con i suoi panorami da cartolina, i suoi edifici che si stagliano fino al cielo, i suoi club. E la presenza, nel cast, guidato dalla Parker, che viene dal mostruoso "Che fine hanno fatto i Morgan?", di Miley Cirus, Penelope Cruz, Liza Minelli ci conferma, indipendentemente dalle loro capacità, dove Michael Patrick King, il regista, voglia andare a parare. Il teaser non lascia dubbi.
"Sex & the City atto 2", o meglio settima stagione. La sesta, così come le altre, colmava la lacuna di inconciliabilità tra le donne e il sesso. Ricordo di un talk mandato in onda in Italia che sdoganava l'argomento, prima ancora che la Raznovich e oggi Sky amplificassero le tematiche sessuali in modo meno contrito. La settimana stagione della serie, targata HBO, è iniziata un paio d'anni fa con il primo capitolo. E "Sex and the City" è diventata un marchio, o meglio, parafrasando il contenuto dell'ultimo film, una marca reiterata. Perchè sapere cosa succeda a queste quattro sgallettate non credo interessi a nessuno, tanto più alle donne mature a cui il film è indirizzato e che non hanno i mezzi economici per vestire Viviane Westwood, i soldi per riempirsi di botox, le relazioni sessuali con giovani aitanti di decenni più piccoli. Le donne di oggi non sono giornaliste di cronaca rosa, scrittrici di storie strappalacrime, e soprattutto non sono così facili da effigiare. New York ormai è diventato uno specchietto per le allodole, in questo frangente, con i suoi panorami da cartolina, i suoi edifici che si stagliano fino al cielo, i suoi club. E la presenza, nel cast, guidato dalla Parker, che viene dal mostruoso "Che fine hanno fatto i Morgan?", di Miley Cirus, Penelope Cruz, Liza Minelli ci conferma, indipendentemente dalle loro capacità, dove Michael Patrick King, il regista, voglia andare a parare. Il teaser non lascia dubbi.
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