E' lei la donna dello scandalo. Si chiama Kim Kardashian, figlia dell'avvocato che difese Q. J. Simpson. E' una socialite, una ragazza che passa il tempo ad intrattenersi in vita pubblica e bagordi, un pò Paris Hilton, solo che quest'ultima sembra essere, nel suo almeno (moda), intelligente a confronto. Il che è tutto da dire. Perchè ve ne parliamo? Perchè questa donna è anche un'attrice. Non sto scherzando. E' in primo luogo altro, ovvero tutto ciò che la porti sotto i riflettori, dalle foto con il gatto penzolante ale foto hot pubblicate su Twitter per agganciare il numero più alto di followers possibile. E' una donna da reality, uno di casa sua, su E!, l'altro per l'ABC, corrispondente al nostro "Ballando con le stelle". Una riflessione a margine. Può una donna che ha partecipato ad un film come "Disaster Movie" con Il Razzie vicino, e a qualche episodio televisivo essere definita attrice? Anche perchè è un termine che ha una derivazione un pò diversa, una storia, un'importanza artistica primaria, nel corso di tanti secoli, dall'Antica Grecia quando fu coniato il nome, fino alle esperienze di rigetto medievali, con una posizione sociale al margine e di povertà assoluta, fino ad oggi in cui l'attore è una figura prestigiosa, di impatto, simbolo della moneta e dello stylist imperante. Ma non tutto il mondo degli attori è uguale. Ci sono buoni e cattivi attori. Attori che sanno imprimersi con un copione di terza qualità o prove deludenti in un film di categoria superiore. Attori che seguono la scia del successo facile oppure che rischiano costantemente. Tutti gli attori sbagliano. Ma chi ha qualcosa in più, sbaglia il contesto, le movenze, il tono, l'approccio al personaggio in buona fede, seguendo un discorso recitativo coerente, ma non sbaglia mai del tutto. C'è sempre quell'espressione, quell'attenzione di una persona che ha studiato, nel bene o nel male, o che almeno ha vissuto, come ai tempi del Neorealismo, quando l'intensità interpretativa andava di pari passo con la vita vera e le reali sofferenze. Mi stupisco di come la sosia di Megan Fox possa essere considerata un'attrice. Mentre Kate Winslet gira per la HBO, il film televisivo che rifà "Mielderd Pierce" con la grandissima Joan Crawford, la Kardashian bivacca amabilmente nel nulla. Forse la si può definire un'attrice, ma in senso diverso. Tutti sono al corrente del sextape che l'ha lanciata (come per Paris, senza nessuna inventiva), del patteggiamento con 5 milioni di dollari incassati dall'attrice. In questo senso è un'attrice. Perchè vende sè stessa. Ma non un'attrice porno che vende il suo prodotto con scopo definito e precisa collocazione. E' un'attrice che vende sè stessa, in tutti gli aspetti possibili, dalla modella alla comparsa, dalla "socialite" alla pornostar involontaria, dalla magnate ragazzina alla donne da rotocalco. Ed è molto meno artista di una pornostar vera, perchè ha la presunzione di non esserle una donna di facili costumi. Un tempo c'erano le donne da cabaret, o anche le donne nude con chitarra su un palco (ben altro!), ora c'è Kim con le altre che non hanno nulla a che vedere con l'arte, solo con il commercio.
Ieri
Oggi.
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