Avete mai sentito parlare di Jack Abramoff? Probabilmente in maniera molto sottile e imprecisa. E' il regista dello splendido "Taxi to the dark side", Alex Gibney, a dare manforte al progetto su uno degli scandali finanziari e politici degli ultimi tempi cion meno risonanza rispetto alla portata. Jack è presente dalla presidenza Reagan nella politica nazionale. Ma non solo. E' anche stato un discusso produttore cinematografico ("Red Scorpion" scritto e prodotto in famiglia accusato di essere antisovietico). Ma soprattutto verrà ricordato come, nell'ambito di varie presidenze e non, il più grande lobbysta americano di tutti i tempi. Oltre a relazioni "sospette" internazionali, ancora più sconvolgente è il finto patrocinio, con esborsi monetari richiesti, nei confronti degli Indiani d'America. Abramoff ha lavorato per Bush, è attualmente detenuto e ha riaperto la questione del "condizionamento del potere politico" su chi ha necessità ingenti, con lauti introiti. Il documentario di Gibney, presentato al Sundance, contiene elementi deviati dall'informazione ufficiale. Sul personaggio Abramoff, è recente la scelta di Kevin Spacey come candidato a interpretare l'uomo di affari in un film di fiction. Per ora godiamoci il documentario.
Vi ricordate de "La cena dei cretini" il film un pò weird francese di Veber? Anche questa volta l'America ripropone un soggetto vecchio, lo immerge in un brodo dal sapore forte di commedia demenziale, ne struttura anche un significato meno cinico e più artefatto tale da non scontentare nessuno. Il film prende il nome di "Dinner for Schmucks". I due protagonisti hanno la tipica espressione mimica americana. Paul Rudd che ormai sempre una pantomima di sè stesso, con quel faccione da bambolotto un pò nerd, un pò da prendere a schiaffi,e Steve Carrel, su cui le mie speranze sono più forti, anche perchè ha una grande versatilità.Scorgendo il nome del regista, Jay Roch, i nomi degli sceneggiatori, e scrutando ciò che sta dietro alla realizzazione della pellicola secondo standard hollywoodiani, verrebbe da lamentarsi. Il trailer, non è malaccio, d'altronde. Forse non è necessaria la visione al cinema, forse lo è per chi vuole passare una serata allegra.
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