Review - Everybody's fine (Stanno tutti bene)

Everybody's fine. Stanno tutti bene, per dirla alla Tornatore. Da film a film, originale e remake. Solita storia del film europeo recuperato dalla cinematografia americana? Risposta affermativa. Una localizzazione definita viene spostata altrove. Dalla Sicilia e dalle città simbolo d'Italia, agli United States, New York, Denver e Las Vegas. E se in Italia il carattere popolare e popolano è evidente, in questo caso ad osteggiare il film è la forma. Una forma che si autocompiace della sua nitidezza, della sua struttura, della sua precisione, del suo antinaturalismo cromatico. E' un'estetica hollywoodiana che permea il film, riducendolo ad un misto di calligrafico e quotidiano irritanti. Se l'originale vantava Marcello Mastroianni nella parte del padre, qui si passa a Robert De Niro.Per la contestualizzazione del prodotto, la sua interpretazione è pregevole. Così come gli attori non protagonisti, in particolare Kate Beckinsale, ce la mettono tutta. Un po' fuori forma Sam Rockwell che in questi film non rende a dovere. La Barrymoore è un'attrice discreta, evitate il doppiaggio se potete.I personaggi di questi ultimi, nei panni dei figli, d'altronde, sono costruiti secondo una tecnica molto leggibile e che si evidenzia nell'uso spropositato di particolari del tutto ripetitivi. In primis, il lavoro svolto, il distacco tra ciò che si svolge realmente e ciò che si camuffa. Poi la vita privata, così come la precisa collocazione infantile sottolineata da flashbacks e flash-forwards definiti nel mondo immaginario del padre. E' un film di ragione e non di pancia. Le emozioni sono affidate completamente agli attori, che fanno del loro meglio, ma che risentono di un'articolazione narrativa troppo artificiale, nonostante dei passaggi inusuali, come le voci al telefono che sono sovrapposte ad ampi spazi dove si ergono tralicci. Un soggetto interessante che, come il suo corrispettivo italiano, ha molti difetti. Ma c'è la canzone "(I Want To) Come Home" di Paul McCartney che non ha prezzo, a cui aggiungere la soundtrack firmata Dario Marianelli.

In uscita il 12 Novembre 2010 
La recensione è stata realizzata il 2 Marzo, ma il film esce solo questa settimana.

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