Nine
Su SkyCinema1 alle 21,00
Il trailer ci aveva colpito. In negativo. "Nine" è il disastro annunciato, declamato, enfatizzato. Cosa non va in "Nine"? Paradossalmente i singoli elementi artistici, dal figurativo al sonoro, dal tecnico all'interpretativo, non sono niente male. Molto buona la direzione della fotografia, il sonoro non è scadente, costumi, scenografia ed un cast stellare. Il più osteggiato dai critici è stato Daniel Day-Lewis, la cui prova, in realtà, è discreta, senza lode ma anche senza infamia. Per il resto, Marion Cotillard condensa nel suo personaggio molte sfumature. Va detto che in questo film il cuore latita, la recitazione è teatrale e perfettamente monocorde, ma la Cotillard riesce, comunque, a fare del suo. E anche Fergie ha un ruolo che le calza.Penelope Cruz, Judi Dench e Nicole Kidman sono superprofessionali, senza vero charme e senza convinzione. Un Regista in crisi esistenziale e il rapporto con le sue donne non è, d'altronde, una tematica tanto hot. I sequel abbondano, i registi non li abbandonano quasi mai. Anche i Registi d'autore si sono convertiti al commerciale e sfornano un film all'anno. "Nine" parte col piede sbagliato perchè si ispira a Fellini, riproduce un'illusione non moderna, novecentesca. Ma soprattutto "Nine" continua a sbagliare durante il suo incedere. Ripetutamente. Un Musical può avere varie funzioni: soprattutto può essere in grado di collegare le storie, non di disgiungerle. I musical moderni integrano parti cantate a parti recitate. "Nine" ci prova ma il risultato è pessimo. Ogni cosa è artificiale, l'intemezzo risaputo, lo stile di Marshall ovvio. In più, ogni azione si riannode su sè stessa e finisce senza avere una conclusione vera e propria. Il film è visione e suono, senza essere gusto, piacere. E se Chicago è un prodotto buono, "Nine" è più vicino a "Memorie di una Geisha". Lo spettacolo cominci, sembra proferire già il trailer. Ma anche se fossimmo in teatro la nostra attenzione cadrebbe e ci perderemmo in un sonno caldo, lieto, salvo poi svegliarci al suono dell timbro da telefilm della doppiatrice della Cruz. E ci sembrerà di essere di fronte ad un film dell'orrore, con le mani sulla testa per la disperazione di aver gettato del tempo.
Su SkyCinema1 alle 21,00
Il trailer ci aveva colpito. In negativo. "Nine" è il disastro annunciato, declamato, enfatizzato. Cosa non va in "Nine"? Paradossalmente i singoli elementi artistici, dal figurativo al sonoro, dal tecnico all'interpretativo, non sono niente male. Molto buona la direzione della fotografia, il sonoro non è scadente, costumi, scenografia ed un cast stellare. Il più osteggiato dai critici è stato Daniel Day-Lewis, la cui prova, in realtà, è discreta, senza lode ma anche senza infamia. Per il resto, Marion Cotillard condensa nel suo personaggio molte sfumature. Va detto che in questo film il cuore latita, la recitazione è teatrale e perfettamente monocorde, ma la Cotillard riesce, comunque, a fare del suo. E anche Fergie ha un ruolo che le calza.Penelope Cruz, Judi Dench e Nicole Kidman sono superprofessionali, senza vero charme e senza convinzione. Un Regista in crisi esistenziale e il rapporto con le sue donne non è, d'altronde, una tematica tanto hot. I sequel abbondano, i registi non li abbandonano quasi mai. Anche i Registi d'autore si sono convertiti al commerciale e sfornano un film all'anno. "Nine" parte col piede sbagliato perchè si ispira a Fellini, riproduce un'illusione non moderna, novecentesca. Ma soprattutto "Nine" continua a sbagliare durante il suo incedere. Ripetutamente. Un Musical può avere varie funzioni: soprattutto può essere in grado di collegare le storie, non di disgiungerle. I musical moderni integrano parti cantate a parti recitate. "Nine" ci prova ma il risultato è pessimo. Ogni cosa è artificiale, l'intemezzo risaputo, lo stile di Marshall ovvio. In più, ogni azione si riannode su sè stessa e finisce senza avere una conclusione vera e propria. Il film è visione e suono, senza essere gusto, piacere. E se Chicago è un prodotto buono, "Nine" è più vicino a "Memorie di una Geisha". Lo spettacolo cominci, sembra proferire già il trailer. Ma anche se fossimmo in teatro la nostra attenzione cadrebbe e ci perderemmo in un sonno caldo, lieto, salvo poi svegliarci al suono dell timbro da telefilm della doppiatrice della Cruz. E ci sembrerà di essere di fronte ad un film dell'orrore, con le mani sulla testa per la disperazione di aver gettato del tempo.
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