Elia Kazan, allievo di Starsberg, dirige Marlon Brando, in "Fronte del Porto". Nella sequenza, una delle più grandi della storia del cinema, recitata divinamente, c'è anche Rod Steiger. Si notino varie caratteristiche interpretative: in primis, il tono, mutevole in molte cicostanze, l'utilizzo della voce come mezzo per esprimere i propri sentimenti. A proposito di quest'aspetto, la mimica facciale e il movimento corporale sono completamente in sintonia con le parole, con il tono. Si aggiunga, però, la constatazione che i sentimenti consci non sono mai netti e molto, lasciato alla mimica, alla gestualità e al tono, non sia del tutto chiaramente definibile. Gli attori lavorano su un piano semiconscio, agendo il lato inconscio dei loro characters. Massima espressione di emotività, di contemplazione su sè stessi, di identificazione con il personaggio, senza mimesi. "I could be a contender" è la battuta incancellabile, con il movimento di mani ascensionale e lo sguardo indecifrabile di Brando. Ma Rod Steiger non è da meno, non riuscendo a staccarsi dal sedile dell'auto, tranne che in pochi momenti, appoggiandosi a qualcosa di solido, mentre l'emotività prende il sopravvento. Elia Kazan ha più volte affermato che questa sequenza è stata "diretta" dagli attori. Esempio massimo di recitazione, punto centrale, punto epocale. Bava alla bocca...
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