Review 2011 - Amici di letto ("Friends with Benefits")









Il dato è tratto. La comedy americana estiva R-Rating ha stancato e arranca. "Friends with Benefits" è l'ennesima copia ri-mediata del classico incontro tra cinema e sesso, da "Harry, ti presento Sally" in poi. Corrispettivo perfetto dell'altrettanto discutibile e recente "No String Attached" con Natalie Portman e Ashton Kutcher, non riesce a superare i medesimi difetti di impostazione nell'intreccio del tutto secondario all'inquadramento sociologico e all'ostentazione della relazione hippie-sessuale tra i due protagonisti destinata al solito happy ending moralistico. Sessista nella solita identificazione di debolezza nella donna, esagerata commistione di stereotipo e suo contrario (il gay mascolino interpretato da Woody Harrelson), è un passo falso per Will Gluck, il regista del cult "Easy A". Fa capolino, per pochi minuti, la veterana Emma Stone e ruba la scena ai due protagonisti, una Mila Kunis abituata alla commedia e in forma (che batte di gran lunga, a distanza, in appeal comico, la ex-collega Portman) e un Timberlake che fa l'en-plein, insieme all'altra riot-comedy  della stagione, la meno riuscita (il che è tutto dire) "Bad Teacher". In entrambi i casi, per lui un'interpretazione e un carattere fuori luogo.


L'estate americana, ormai conclusa, è stata caratterizzata da una forte affermazione delle commedie scorrette e consigliate agli adulti. A partire dal mese di maggio, possiamo computare un numero incredibile, rispetto alle medie annuali precedenti, di pellicole con forte propensione alla comicità sregolata, eversiva, per nulla accomodante. L'antesignana e la sorpresa della stagione è stata "Bridesmaids - Le amiche della Sposa", box-office domestico (solo USA) pari a 170 milioni dollari. Aumentati gli incassi anche per il sequel di "The Hangover" che ha oltrepassato i 250 milioni di dollari, nonostante le perplessità della critica e di un numero cospicuo di fan della prima ora. Supera i 110 milioni nel solo territorio statunitense un'altra comedy-crime (la migliore per chi scrive) di recente uscita in Italia, "Horrible Bosses - Come ammazzare il capo e vivere felici" con un parterre-chicca e un mood in parte fresco e meno inflazionato. Ma è stato vero successo anche per "Bad teacher" con Cameron Diaz iper-sexy, quasi 100 milioni e discreto è il risultato per "Amici di letto" che ha superato, a fronte di budget pari a 35 milioni, già i 50 nei soli Stati Uniti. Ad un certo punto la saturazione è stata tale che alcune pellicole del genere hanno cominciato a risentire (e non poco) della dinamica dominante, ottenendo risultati per nulla lusinghieri ("The Change-Up" con Jason Bateman e Ryan Reynolds, "30 Minutes or Less" dal regista di "Zombieland", con Jesse Eisenberg). Come potete facilmente comprendere dalla molteplicità dei titoli in questione, nel mercato statunitense si è verificato un fenomeno di massa analogo a quello registrato in Italia a partire dal Dicembre dello scorso anno e perdurato per qualche mese con un successo incredibile e nuovo per commedie sempliciotte e popolane da Zalone in poi.  Il successo della adult-comedy americana ha, da una parte, sostituito il fenomeno "comics-movie", o almeno attenuato la sua forza, dall'altra ha portato ad un'inflazione incredibile della stessa, considerati anchi i casi di "comedy" famigliare, poco fortunati rispetto al solito. In tutto questo, "Friends with benefits" ha risentito dell'ondata positiva, ma ha giustamente pagato una ripetitività del plot e un arrivo tardo sugli schermi. Espletata la descrizione del fenomeno in sé, va detto che la pellicola non ha la forza trascinante di una ditta (che sia di Apatow o di Phillips) capace di dar vita, nel bene e nel male, ad  una sceneggiatura corale e si affida esclusivamente al duetto Timberlake-Kunis, il primo poco credibile, la seconda spontanea e convincente. Infatti, nonostante i nomi di rilievo (Roger Jerkins, Woody Harrelson, Patricia Clarkson), e qualche sporadica e fulminante comparsata (Emma Stone), il film di Gluck rimane lontano da una perfetta simmetria organizzata degli elementi narrativi, facendo dei personaggi secondari semplici riempitiviti decorativi, magari necessari per spezzare il tono eccessivamente sexy di alcune sequenze. La dinamica dello scontro dei sessi, tipica della commedia hollywoodiana dal suo sorgere, trova un suo completamento nell'assoluta centralità della tematica sessuale, con un occhio divertito e parossistico più che problematico. Ma non c'è leggerezza, tanto meno eleganza. In più il carattere alternativo implicito nel titolo (che sia il poco plausibile italianizzato "Amici di letto" o l'idiomatico "friends with benefits") assume ben presto il solito tono moralistico della nascita del sentimento amoroso e perde mordente, limitandosi ad assemblare visioni panoramiche di una New York moderna e dinamica, tra flashmob e amenità da tempo libero. Qualche battuta è geniale, interessante anche l'incipit con montaggio parallelo e" finale" a sorpresa, ma la mediocrità è presto in agguato. E il film non riesce a risalire la china.

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