Review 2011 - I Fantastici Viaggi di Gulliver







5.0 su 10

Comincio col dire che non ho mai amato pazzamente Jonathan Swift, il suo Gulliver e tutti gli adattamenti cinematografici diretti o non diretti della sua opera. Tantopiù non posso dire di aver amato una versione così semplificata come quella della pellicola in questione. Eppure Jack Black/Gulliver riesce drasticamente a ridurre i mille difetti (con tanto di coreografia finale) della sceneggiatura, scritta con la volontà di eliminare qualsiasi vera connotazione letterario-simbolica dal testo di Swift, e crea una sorta di spettacolo personale, un "one-man-show", in cui tutti gli avvenimenti gravitano attorno a lui, istrione con verve anche laddove si scende sotto il minimo sindacale della qualità accettabile (le weird-sequenze). La pellicola è diretta da Rob Letterman che, già all'attivo con il mezzo fiasco di "Mostri contro alieni", torna al mondo fantastico con una certa perizia tecnica nel background. Il film segue la scia, come il precedente, del 3D, ma una visione bidimensionale può bastare, anche perchè l'essenza delle sequenze non credo sia in alcun modo modificata dalla percezione tridimensionale. Il lavoro del regista non è banale, così come gli effetti speciali sono ben costruiti, efficaci e riusciti. Manca, a parte Black e la perizia tecnica, tutto il resto. E così che molte scene vanno a vuoto, e i personaggi secondari non hanno un minimo di interesse, leggeri come una piuma. Da Amanda Peet a Emily Blunt, da Jason Segel a Billy Connolly, si tratta di semplici personaggi corollari, interpretabili da qualsiasi mestierante senza pretese attoriali di fama. Un pò meglio Chris O'Dowd, ma è un villain edulcorato, senza verve. La sceneggiatura è un pretesto per qualche risata, molto spesso mancata, e soprattutto per un film di azione fine a sè stesso, con ottimi effetti speciali e destinato alle famiglie. Per il resto, non è un'ignominia come pensavo.

Commenti