Review - The Tourist

 
Fare una recensione su "The tourist" è un pò come decidere di perdere una parte del tempo della propria giornata. Perchè non c'è molto da dire, argomentare, proporre. L'unica considerazione che è possibile fare riguarda il regista, Florian Henckel von Donnersmarck, prestatosi, dopo l'esordio che ha rivitalizzato l'immagine del cinema tedesco (ed europeo) con "Le vite degli altri", alla carriera Hollywoodiana per dirigere due celebrità indiscusse e mai finite sullo stesso set, Deep-Jolie, una coppia da blockbuster, che muove lo show-business in ogni dove. Ebbene, passare da un lavoro così complesso ad un prodotto facile di stampo hollywoodiano con una parvenza europea solo per la scelta dei luoghi di ripresa, non è stata una scelta felice. E a Florian consigliamo di fare marcia indietro e riprendere il discorso europeo, di cui è stato assoluto protagonista. Un'altra riflessione che è da farsi riguarda l'abitudine imperante negli ultimi anni di girare pellicole americane in Italia e in luoghi distanti dalla realtà statunitense. Solo nel 2010, tre film imponenti hanno solcato le frontiere. Se "The American" ha vinto la scommessa, anche grazie al tono della pellicola, e alla presenza di attori italiani che non sono solo comparse, "Mangia, prega, ama", brutto già di suo, ha dato un'immagine talmente stereotipata che verrebbe da chiedere i danni d'immagine, mentre "The tourist", pur capace almeno di affrescare una Venezia affascinante come non mai, ha nuovamente fatto uso di comparse italiane (tra cui De Sica, Frassica, Bova, Pecci, Alessio Boni) che sembravano più inserimenti obbligati che necessari alla narrazione. In pieno stile "The international", il brutto film con Naomi Watts, che confrontato con "The tourist", vince di gran lunga, in termini di interesse catturato. Sempre del 2010 è "Somewhere", ma, in questo caso, la descrizione è tutt'altro che normalizzante, anche se l'italianizzazione pare essere stata una scelta della Coppola di abile marketing, visto l'importanza di Medusa nella distribuzione della pellicola (e non a caso c'è la donna simbolo di "Medusa", Laura Chiatti, a ricoprire un ruolo più marcato). La Coppola, d'altronde, mostra la decadenza del mondo catodico, ma la maschera con efficacia da imprenditrice che si nasconde, a sua volta, dietro considerazioni generiche. Tornando a "The tourist", oltre a deridere le scelte narrative e una sceneggiatura che sembra non trovare una strada adeguata (e nel finale propone uno scontato coup de theatre che invita quasi quasi a farsi ridare i soldi alle casse), e oltre a non comprendere quale sia il tono della pellicola (certe volte non si accorge di essere ridicola), non c'è molto da dire, se non notare come Deep sia un pesce fuor d'acqua e la Jolie stia facendo uno spot pubblicitario di qualche gingillo che porta addosso. Il resto non è pervenuto, o semplicemente non c'è.

Commenti

  1. Boh ma che film avete visto? Per me è un bel film leggero e divertente ,vedrei volentieri il seguito.

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