Review - Rapunzel


Non lasciatevi ingannare dalle stelline, o, almeno, non limitatevi a quello. "Rapunzel" è il miglior prodotto di casa Disney dell'ultimo decennio. Se la Pixar corre come i leoni, la Disney ha avuto la sfortuna di  stare al palo per qualche anno. E dopo due classici di inizio secolo come "Le follie dell'imperatore" (gran film) e, in parte, "Lilo & Stitch", c'è stata un'involuzione che ha visto una piena crisi creativa evidente con "Mucche alla riscossa", un prodotto mediocre, "Chicken Little", altrettanto poco perspicace, con l'intermezzo positivo di "Bolt" e l'esempio massimo di incapacità di tenere i tempi con "La principessa e il ranocchio" che aveva mostrato tutta la boriosità possibile con jazz eccedente e trama triturata. "Rapunzel", in maniera arguta divenuto per il mercato statunitense "Tangled", è qualcosa di molto diverso e rappresenta una tappa nuova e insieme tradizionale per la casa di produzione. L'elemento tradizionale sta nell'adesione ad un'arcinota figura classica, con il relativo agganciarsi alla grande tradizione delle principesse Disney (che sarebbe opportuno mantenere a galla), quello della novità nella volontà, senza eccedere il buon gusto, di creare un soggetto semplice, con diversa destinazione di pubblico, tra situazioni brillanti e qualche sana risata. La Dreamworks poteva incombere, ma, in realtà, si tratta di un recupero del carattere più sagace dello scipt che di mera imitazione (Raperonzolo, d'altronde, era in uno dei capitolo di Shrek). A ciò si aggiunga un lavoro di ricostruzione visiva affascinante, l'evidente presenza di Lasseter alla produzione, con relativo cambio in corso d'opera, seppur costoso, e le solite canzoncine tradotte nella nostra lingua, che fanno tanto musical, meno invasive e più facili del solito. In italiano le voci dei doppiatori non sono male, nonostante siano piuttosto incolore. Ma sia la Chiatti che Santamaria sanno che la tradizione Disney impone un doppiaggio, per le versioni straniere, molto aderente al personaggio (e non molto libero per l'attore). Tutto bene, tre stellette piene, anzi qualcosa in più. Ma meglio tenere i piedi per terra e mettere in chiaro che se la ciambella esce con il buco, non vuol dire che non manchi qualcosa nel sapore e nella fragranza. "Rapunzel" è un ottimo film per i nostri giorni, ma non compete con l'artisticità dei classici del passato.

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