Tv-Movie of the Day - Vincere










Rating: 5 stelle su 5


"Vincere" di Marco Bellocchio è il film più potente della storia cinematografica recente. La potenza delle voci, la polifonia contorta e distorta dei suoni, che si propagano in modo confuso, la partitura musicale di note funebri e antiche, il ritmo solenne, il montaggio alla Ėjzenštejn, con dei raccordi visivo-narrativi che sono estipati dai documenti d'epoca dell'istituto Luce, la volontà di adesione alla cifra avanguardistica, in legame diretto alla cultura italiana, e con quei mezzi espressivi che erano del cinema europeo, tipico della fase futurista, con le declinazioni di tante altre avanguardie, la splendida fotografia firmata da Daniele Ciprì, ne fanno un documento di intensità mai vista. A ciò si aggiungono due prove interpretative eccellenti, con Filippo Timi straordinario, per la carica passionale e il carisma, in un confronto a distanza tra l'immagine reale del duce e quella, molto diversa a livello fisiognomico, dell'attore. Timi non vuole riportare il personaggio in vita, partendo dalle piccole cose. Parte dalla storia personale e dall'ambizione politica di Mussolini, fino a far scorgere un ritratto di passionalità infinita. Una passionalità devastante, maschia, ma anche orrenda, spietata, vigliacca. Ma l'asso nella manica sta nella Ida Dalser di Giovanna Mezzogiorno, la vera protagonista del film, a cui l'opera sembra dedicata. La Mezzogiorno è sconvolgente per capacità espressiva. La sua cura al personaggio è spiccatamente femminile e personalistica, sulla base di fonti e dentro un inquadramento storico coerente, con la volontà di restituire alla vera Ida quello che le è stato tolto, compresa un'intelligenza e una forza difficili da contenere. Bravissima anche Michela Cescon, interprete di Donna Rachele. Qualunque sia la chiave di lettura dell'opera, si tratta di un affresco musicale di tante immagini in successione. Ed è grandissimo cinema, per la capacità di far esplodere, prima a livello formale, un dolore senza fine.

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