Playlist of the Week- Le donne del '900 trasposte al cinema

In occasione della Festa della Donna, ripropongo un vecchio post su grandi eroine del secolo passato.

Veronica Guerin (1958-1996)
La giornalista
Interprete: Cate Blanchette
Regia: Joel Schumacher


Veronica Guerin era una giornalista irlandese. La sua storia è insieme di impegno civile e di rigore professionale. Lottò senza riserve contro la malavita organizzata. Trovò la morte. Il film di  Schumacher mostra una forte capacità emozionale, ha in Cate Blanchette una grande interprete. La storia, a cavallo tra la prima e la seconda metà degli anni '90, portò ad una sensibilizzazione popolare e all'intervento del Parlamento Irlandese. Nel film non manca una considerazione sul coraggio totalizzante della donna, più volte in una situazione famigliare di difficoltà, o quantomeno, in una difficile scelta tra la serenità dei propri cari e il suo impegno civile.

Ilaria Alpi (1961-1994)
Film: Ilaria Alpi - Il più crudele dei giorni
Interprete: Giovanna Mezzogiorno
Regia: Ferdinando Vicentini Orgnani



Giornalista Italiana, del Tg3, uccisa, insieme al suo interprete, nel 1994, nei Balcani.



 Frida Kahlo (1907-1954)
La pittrice
Interprete: Salma Hayek
Regia: Julie Taymor
Julie Taymor dirige un film psichedelico, complesso, narrativamente poco originale, ben recitato, a parte qualche macchiettismo, molto forte a livello visivo. Infarcisce l'arte della Kalho, dalla sua iniziale semplicità al suo stridore avanguardista, con complesse digressioni pop. E' una storia fin troppo legata ai singoli personaggi, agli amori, alla vita quotidiana, per colpire nel segno. La Kalho, d'altronde, non è idealizzata. Brava Salma Hayek.






Sophie Scholl (1921-1943)

La studentessa
Interprete:  Julia Jentsch
Regista: Marc Rothemund


Il film di Rothemund commuove e conquista. Sophie Scholl ebbe l'ardire , con il fratello Hans, di opporsi al nazismo e fornì al Paese un'azione di volantinaggio contro i crimini nazisti. Appartente al gruppo "La rosa bianca", si vide condannare a morte. Il film è una ricostruzione quasi perfetta, l'attrice Julie Jentsch veramente empatica. Sophie è la donna dell'antifascismo, in un paese in cui in molti sapevano e accettavano.





Edith Piaf (1915-1963)
La cantante
Interprete: Marion Cotillard
Regista: Olivier Dahan
Edith Piaf nelle mani della connazionale Marion Cotillard. La vita dello scricciolo, controversa, dedita alla droga, caratterizzata da un inizio di povertà e diseredazione anche psicologica, con la voce più bella di tutti i tempi. La Cotillard è bravissima, soprattutto comprende che è meglio che la voce, nelle parti cantate, rimanga alla dea. E si concentra sulla gestualità, fino a quasi adeguarsi perfettamente alla corporeità (nonostante la differente altezza) della regina. Il trucco fa la sua parte. Dahan dirige un film tradizionale, forse in certi punti noioso. Ma è l'interpretazione la chiave di volta.

 Marylin Monroe (1926-1962)
L'attrice
Interprete: Michelle Williams
Regista: Simon Curtis




Nulla si può dire sul film, "My week with Marylin", attualmente in lavorazione a Londra. Solo, possiamo ipotizzare, visto il cast e la location, che avrà un carattere tendenzialmente europeo. Michelle Williams ha la fisicità giusta, oltre ad una capacità attoriale notevole. Il film è ambientato nel periodo in cui la Monroe, di cui va ricordata la tragica e ambigua prematura fine, si appresta a girare "Il principe e la ballerina" di Lawrence Olivier.





Coco Chanel (1883-1971)
La stilista
Interprete: Audrey Tatou
Regia: Anne Fontaine

Coco Chanel, la celebre stilista di moda, non ha trovato in questo film un suo degno rappresentante. Anne Fontaine si concentra sulla fase di creazione del mito, senza attingere ad esso, e la vita giovanile non è in grado di reggere un confronto, a livello di appeal, con quella successiva. La Tatou è inadatta, le smorfie eccedono. La Chanel e il suo gusto che ha rivoluzionato l'alta moda, garantendone un'eleganza morigerata, ma anche portabile, è troppo importante per essere ricondotta ad un semplice compito scolastico.










Benazir Bhutto (1953-2007)
Primo ministro
Documentario
Regia: Duane Baughman, Johnny O’Har

Al Festival di Roma e al cinema, il documentario su Benazir Bhutto, la fiera donna pakistana che, per prima, arrivò, ad occupare un ruolo di potere nel mondo musulmano. Divenuta Primo ministro, dopo anni di allontanameno forzato, fu uccisa in un attentato nel 2007. I suoi occhi sono sinonimo di impegno e di volontà democratica, non scevra dalle tradizioni. 





Elisabetta II
La Regina
Interprete: Helen Mirren
Regia: Stephen Frears


La regina, "The Queen", per eccellenza. Elisabetta II è sicuramente il simbolo di un rapporto saldo ma anche burrascoso con i propri sudditi (definizione quantomai impropria). Il ritratto di Frears, interessato anche a Blair, è perfetto, ma anche troppo accondiscente. Sta di fatto che la Regina ha saputo superare, nonostante l'evidenza o le attenzioni mediatiche eccessive, dei momenti di difficoltà  e di pettegolezzo ariguardo la sua corte. Il film si focalizza sulla morte di Diana Spencer, il punto di popolarità più basso per le accuse di sabotaggio rivolte all'ex-suocera in relazione all'incidente della "Principessa Triste". Bravissima Helen Mirren, vincitrice dell'Oscar.

Marie Curie (1867-1934)
La fisica
Interprete: Greer Garson
Regia:  Mervyn LeRoy





Il mito di Marie Curie, fisica Nobel (ma anche chimica Nobel qualche anno dopo), proposto sullo schermo da Mervyn Le Roy, nel 1943. Fu candidato a cinque Oscar. Produzione MGM. La Curie è interpretata dalla Garson, con Walter Pidgeon, come al solito, coprotagonista nei panni di Pierre Curie.




Anna Frank (1929-1945)

La ragazza
Interprete: Millie Perkins
Regia: George Stevens
Un film che avrebbe dovuto sancire definitivamente la forza di uno sguardo e di poche parole, quelle di una ragazzina ebrea, condannata ad diventare il simbolo del genocidio compiuto dai nazisti. Non ci riesce. Perchè non ha il coraggio di affrontare la crudezza reale, costruisce un umpianto e una resa troppo Hollywoodiani, sbaglia la protagonista, diversa in modo troppo netto dalla fisionomia dei Anna.Ma soprattutto, non esprime il dolore vero, ma un dolore telefonato, sicuramente luttuoso, ma non in grado, ancora, di affrontare di petto la realtà delle immagini, quanto piuttosto di lasciarle intendere. Un'occasione mancata.













Virginia Woolf (1882-1941)

La scrittrice
Interprete: Nicole Kidman
Regia: Stephen Daldry





"The hours" ha come elemento unificante, "Mrs. Dalloway", il testo di Virginia Woolf, che permette di congiungere tre dimensioni spazio-temporali diverse. Daldry ha avuto il merito di portare sullo schermo una donna complessa e atipica, orientata al mondo della psicanalisi, capace di scrivere con la ruvidità ci un uomo e con la dolcezza carezzevole di una donna. Una personalità complessa e ambigua, vitale e assente, ben interpretata dalla trasformata (poteri del trucco) Nicole Kidman, vincitrice del suo unico Oscar con questo personaggio.

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