I piccoli capolavori di Contactcinema




Segreti di Famiglia


"Segreti di famiglia" è l'ultimo lavoro di Francis Ford Coppola. Da un pò di anni, del vecchio Coppola non è rimasto nulla. La sua produzione si è diversificata, entrando in empatia con elementi nuovi. Se c'è un Coppola di mestiere, bravissimo a realiazzare singoli capolavori, oggi abbiamo un Coppola di pancia. E non è un Regista per tutti,  nè la luce dei riflettori, che lascia alla figlia Sofia. E' il Coppola "tetro", ermetico, capace di girare un film quasi completamente in bianco e nero con i cromatismi che affiorano, forti, solo per i flashbacks del passato. E' un cinefilo vero, alla Pedro Almodovar che ruggisce la sua volontà di essere autore a tutto tondo, non solo un grandissimo mestierante. E, per questo, sceglie i piccoli film, trova i soldi un pò ovunque per la produzione e li finanzia personalmente. Gli attori scomodi alla Vincent Gallo e le attrici poco note ma con una carriera ventennale e una capacità emozionale forte, come Maribel Verdú, al posto delle star Hollyoodiane, fanno intendere molto. Non so fino a che punto sia stato influenzato dalla figlia, di norma regina del revival e dell'etnicismo nei suoi film, di volta in volta definiti in luoghi diversi dal comune, ben raccontati. Il Coppola europeo/sudamericano di "Un'altra giovinezza" e soprattutto di "Segreti di famiglia" ha la capacità di tenere alto il livello di interesse per tutto il film. In "Tetro", titolo forse più esatto, riesce a decostrutturare la narrazione su piani intercambiali con facilità, crea dei momenti di rara intensità emotiva, gioca con la propria autobiografia e tiene la tensione alta e l'attenzione desta. Un risultato diverso ma non inferiore ai suoi vecchi capolavori. E con qualche tocco di innovazione. Ottima, come la solito, l'interpretazione di Vincent Gallo.

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