Capolavoro- Volver

 In Tv il 7 Ottobre alle 23,30 su Rete4
Volver... Se piangi, che tu, il tuo volto di donna, rida, gemendo. Se ridi, che
il color del tuo viso si accenda, se spento. Se paura dell'intenso contatto con
i morti ti affligge, "i fantasmi non piangono", ma viva sei, anche se il volto
della morte ti ha toccato, anche se una linda lapide ti ha carezzato, ti ha
stravolto del solano e di te rimane un'ombra, bruna come un vestito di morte
mentre i polpastrelli stridulano il ronzio di ventagli e incatenano in baci e di
baci smarriscono i senni dei vivi che pigolano un lutto in famiglia, come se
la noia di un paesino infestato da fantasmi del giorno riduca l'introvabile e
l'invisibile in visibile.

Poche righe che scrissi per definire un piccolo lampo di genialità. Non l'unico di Almodovar, ma probabilmente il culmine di quel lungo processo artistico che ha avvicinato, senza censure con il passato, il regista spagnolo al melò, nelle sue diverse diramazioni. L'Almodovar di "Tutto su mia madre", quello di "Parla con lei", quello di "Volver", e in parte marginale ma mirabile quello de "Gli abbracci Spezzati" è un unicum integrato di storie femminili. E' proprio la forte femminilità dei ritratti a creare il fulcro delle sue opere. In "Volver" questa tendenza raggiunge il suo culmine. Gli uomini non esistono, non ci sono, sono i veri fantasmi di un mondo popolato solo da donne, avvolte nella loro vita e nella nebbia delle loro sofferenze/gioie. "Volver" è un film intimo e tragico, lirico e popolano, non privo di caricature del vecchio mondo del regista, ma sublimate nel grottesco vero e sentito, ma soprattutto percepibile come "pauroso" e "minaccioso" da chi guarda. E' un'opera che tradisce amore innato per una Spagna mitica-mitologica, senza perdere precise conformazioni spaziali. Ed è soprattutto il più grande regalo che Almodovar potesse fare alla sua Musa. Penelope Cruz, insieme all'intero cast femminile, è il simbolo di una rinascita (spagnoleggiante) dei vecchi miti delle attrici mediterranee, ma con quella bellezza di strada, voluttuosa e sensuale, che non ha paragoni immediati (La Loren, forse, ma la Cruz interpreta davvero).  

E allora,
Volver…Volver… Volver… Tornare, come da un temporale, come da una
quasi vita, come dal buio. Si innalzerà la tua flebile e suadente voce, la
malinconia porta gli angeli a muoversi, i morti a resuscitare.
 
 

Commenti