Stasera in onda su SkyCinema1 alle 21,00 - La battaglia dei tre regni

3 settembre in onda su SkyCinema1








In primo luogo, non posso riferirmi solo al film uscito nelle sale, che corrisponde ad un riassunto dei due capitoli, proposto in anteprima su Sky. Mi riferisco all'intera epopea divisa in due parti per lo schermo, che è un lungo, lunghissimo unicum filmico, se si considera la versione originaria di 4 ore e mezza uscita in patria (e reperibile nel nostro mercato), senza possibilità di essere spezzettato/compresso per un minimo di comprensione precisa. Infatti, come una Fiction Rai, John Woo fa terminare l'opera versione theatrical cinese, senza una conclusione. D'altronde l'esito della battaglia dei tre regni, leggendaria rivisitazione della storia cinese, in particolare dello scontro decisivo tra le truppe di Cao Cao, potente signore della guerra imperialista e gli autonomisti di tre stati confinanti, è il vero fulcro dell'opera che si concentra sulla fase preparativa con perizia di dettagli e descrizioni. Non è solo la perfetta ricostruzione storica a stupire, quanto la capacità del regista di utilizzare scene di massa che siano funzionali e integrate alla narrazione, evitando la coreografia fine a sè stessa di Yimou. Inoltre l'analisi della preparazione della guerra è un vero saggio visivo sui rudimenti utilizzati nelle battaglie e sulle strategie, dominate da un fato inbattibile, manifestato nella filosofica volontà della natura consigliera, personificata dalla testuggine. Il film, tratto dal romanzo omonimo e con la solita storia d'amore, che è una molla omerica parte integrante della disputa, è inoltre un perfetto inno alla cultura orientale, mischiato a componenti visive occidentali e al solito citazionismo non fine a sè stesso di Woo. Opera composita e costosa, "Red Cliff" è un pò il ritorno di John Woo al vecchio cinema, e, per questo, nell'identificazione con la tradizione, piuttosto riuscito. Bravi tutti gli attori, da Tony Leung a Takeshi Kaneshiro, da Zhao Wei alla debuttante Lin Chiling. Il film, inoltre, ha quella componente stralunata-ironica, banal-umoristica, che alleggerisce la visione.

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