I film della Storia -Il Titanic

Accantonata per il momento la rubrica "Il sesso nel cinema", ferma agli anni '70 del nostro secolo, mi preme analizzare un'altra componente inscindibile rispetto all'area cinematografica: la storia novecentesca vista nell'ottica del Grande Schermo. Il cinema è un'invenzione relativamente recente e la sua grande diffusione si lega al secolo che traccia le linee guida della modernità. ma il Novecento è anche quel breve periodo che, a livello storico, per varie ragioni, rappresenta un cambiamento radicale della situazione internazionale e delle politiche interne. E' il secolo della Prima Guerra mondiale, del Secondo Conflitto, del Genocidio, della Guerra Fredda, della Rivoluzione "popolare", dei conflitti localistici e delle politiche interne mutevoli. E' il secolo del totalitarismo, ma anche della democrazia. Il cinema è uno specchio della Storia, in modo immediato, o in tempi diversi. In molti casi, è antitetico alle vicende, in altri accondiscendente o manifesto ideologico, in altri allusione sottesa o elemento di distrazione di massa (mentre la distruzione di massa riguarda chi è coinvolto nei conflitti).Il cinema politico è una corrente a largo raggio, che ha avuto nell'Italia dei conflitti anni' 70 la sua più fulgida esperienza. Ma ogni evento di caratura storica ha avuto la sua conformazione cinematografica. Anche il mondo anglosassone, piuttosto restio a posizioni ideologiche di impatto, ha avuto modo di definire le sue tappe fondamentali. Oggi, il cinema storico è in fase calante, da un punto di vista commerciale e, per un certo senso, anche quantitativo. Per lo più, segue la strada del ricorso a singoli eventi, a singoli personaggi, a singoli momenti, arrivando a determinare un quadro di insieme piuttosto chiuso e romanzato, quasi mai espressione di un indirizzo personale. L'ideologia non sta nel cinema, o, al massimo, il cinema può demistificare la  Storia. Inoltre, si può notare come l'interesse al filone Novecentesco sia accompagnato non solo da altri filoni storici molto remoti, ma come a volte sia succube della stessa trasformazione finzionistica, che si limita a narrare, senza analizzarel. Una sorta di film informativo, spesso senza cuore, spesso senza opinione. In Italia, il fione storico, per certi versi, non è mai stato cancellato del tutto. I film del primo decennio del nuovo secolo sono, in molti casi, orientati alla Storia. Ed è proprio questo il genere, in cui il nostro Paese non perde slancio, anche se a volte cade nel comune errore di banalizzare discorsi molto ampi. Un certo numero di opere, inoltre, cerca di far riferimento alla Storia d'Italia mai scritta, quella che riempie i servizi segreti, che è offuscata dal segreto di stato. Anche in questo caso, i risultati non sono all'altezza dei predecessori anni '70 e Bellocchio, uno dei pochi grandi esponenti del cinema, è forse l'unico in grado di leggere il passato con estrema cura e ottima fattura. Non a caso, sia "Buongiorno, notte" sul Caso Moro, sia quel "Vincere" di un anno fa, sono i più riusciti manifesti cinematografici del nostro periodo, sia a livello contenutistico, quanto per grande arguzia tecnica.
Analizzare la storia in questa sede è complesso en tanto più determinare dei legami cronologici definiti. Perciò la rubrica segue semplicemente una scelta di temi/eventi, cominciando dal lontano 1912, anno dell'affondamento del Titanic, il translatantico della White Star che doveva tracciare una distanza prima difficile da colmare, in un tempo relativamente breve, congiungendo Inghilterra a Stati Uniti.
La storia del Titanic ha sempre affascinato soprattutto per l'analisi della dinamica dell'accaduto, ma in realtà è importante, da un punto di vista culturale, perchè rappresenta la caduta della concezione positivista imperante, e della sconfitta dell'uomo che anticipa la fine della Belle Epoque e l'inzio dei conflitti che apriranno alla  Guerra Mondiale aperta.

 Primo corto, muto, "Salvata dal Titanic" è un girato del 1912, poco dopo l'accaduto con protagonista Dorothy Gibson, naufraga scampata miracolosamente all'affondamento. L'opera è ricordata come uno dei primi esempi di viraggio, con l'applicazione di pigmenti colorati per alcune scene su pellicola.












Ritrovato qualche decennio fa, "In Nacht und Eis"  è la prima ricostruzione di ciò che accade sulla nave. Siamo ancora nell'ambito del muto, ma il film si avvicina alla durata di un lungometraggio.
A questo indirizzo potete trovare l'intera opera, naturalmente priva di diritto di autore.

http://www.youtube.com/user/friendo1231

Il primo lungometraggio è del 1913, di fattura danese e prende il nome di "Atlantis", in evidente raccordo semantico. Il film non è un semplice documentario ma garantisce una piena narratività ed alterna la dicotomica scissione amorosa di un uomo verso la moglie, ricca signora di prima classe, e l'amata donna della terza classe.

Molto importante, anche per esportabilità di un progetto che affascinò gli spettatori di quegli anni, fu la prima versione sonora (in realtà ne esisteva anche una muta, danese, con l'aggiunta di scene inedite) dell'accaduto. Si trattava di "Atlantic" in evidente rarccordo con il luogo dell'accaduto. Siamo nel 1929 e l'intreccio procede, anche se piuttosto banalmente, tra situazioni narrative complesse. Verso la fine, modificata e tagliata (l'affondamento è stato eliminato dal montaggio finale per non urtare la suscettibilità dei sopravvissuti), emerge il lirismo dell'opera. Il film ha un preciso regista, Dupont, mostrato nella foto sotto. Anche il cast assume maggiore rilievo, segno della realizzazione di un prodotto soprattutto a scopi commerciali.


E' il 1943 e il Titanic torna nel bel mezzo del secondo conflitto mondiale, assumendo una chiave ideologica e politica. Non a caso, è proprio una produzione tedesca a mettere in scena l'avvenimento tragico, sotto supervisione di Goebbels. L'opera è una sorta di analisi impietosa del capitalismo britannico, che occupa tutta la prima parte della dissertazione. Non a caso, come in tutti i film del periodo, l'unico personaggio positivo è il povero ufficiale tedesco, che salva vite umane e cerca di far decelerare il transatalantico."La tragedia del titanic" è irrispettosa, con scene girate dal vero, strumentalizzata per fini politici. Ed è l'esemplificazione del cinema di propaganda, diffuso non solo in Germania, ma in tutti i paesi in guerra.

Ma i tempi per un cambiamento sono maturi e viene realizzato "A night to Remember" nel 1958, considerato da molti il vero capolavoro in tema, per la sapienza di commistione tra "reale" documentaristico e narrazione "cinematografica". "Titanic, Latitudine 41 Nord" è il titolo italiano di questo film diretto da Roy Ward Baker.



Un tipo di lungometraggio molto diverso è "Titanic" del 1953 di Jean Negulesco. Piuttosto che concentrarsi sulle dinamiche dell'accaduto, ci si propone di analizzare quelle famigliari precedenti con un tocco, non velato, di melodramma. La protagonista è la splendida Barbara Stanwyck.


Se il mito del translatantico diverrà estremamente popolare solo con l'opera di James Cameron del 1997, premiata con 11 Oscar, i veri podromi si pongono nelle opere precedenti, piuttosto inclini alla ricostruzione tecnica, anche se di qualità limitata. E' il caso di "S.O.S. Titanic" del 1980 di Billy Hale. Molti cinefili hanno mostrato l'importanza di una serie di film, anche per la tv, di questo periodo per la realiazzaione dell'opera di Cameron.

James Cameron alimenta il mito e crea lacoppia Winslet-Di Caprio che fa faville. Il film è il secondo incasso mondiale della storia del cinema, di recente superato dalla nuova opera di Cameron "Avatar", ma è soprattutto uno status-symbolo del vecchio modello Hollywoodiano del kolossal. La "titanic-mania" ha portato ad una sovraesposizione del tema, anche negativa, con continue dichiarazioni di tecnici e di semplici parenti di diverse generazioni di coloro che hanno vissuto quel momento, e ha trasformato l'evento in una notizia di giornalismo investigativo e d'inchiesta, quasi come un accertamento morboso. Il fenomeno è direttamente legato alla pubblicazione di testi e affini. Del resto, non si può negare che l'opera di Cameron sia di buona fattura, con l'uso di tecnologie inedite di ripresa con un ottimo CG, anche se molto votata, a livello narrativo, ai modelli precedenti.

E' prevista l'uscita di un secondo capitolo di titanic, "Titanic 2", per la televisione e realizzazione "fuori di testa" della Asylum, esperta in parodie. Ecco il trailer:

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