Review- Salt

In uscita il 29 Ottobre in Italia






Il film di Philiph Noyce è un prodotto adrenalinico e veloce. 90 minuti di pura azione. Se fosse stato interpretato da Tom Cruise, sarebbe stato forse un disastro. Il confronto con la Jolie è impari, giacchè il vecchio Tom si sarebbe limitato a fare il guascone inespressivo, Angelina è il motore emotivo del film. L'attrice gioca con i clichè, assume pose giuste, porta elementi drammatici, quasi tendenti ai vecchi melò con espressioni sentite e assume le sembianze mutevoli di una donna dolce e forte, con tanto di connotati fisici in evoluzione. Evelyn Salt è il ruolo che salva Angelina dal genere thriller e la riporta sulla scena, in modo nuovo. Infatti il percorso attoriale iniziato con Winterbottom e, soprattutto, il lavoro su sè stessa in "Changeling" di Clint Eastwood, oltre a cambiamenti nella vita privata e in quella sociale, hanno portato i loro frutti e dell'attrice di "Fuori in 60 secondi" non è rimasto che un paio di labbra voluttuose. La Jolie ha trasformato un personaggio incolore, asessuato (o meglio asessuabile), meccanico per sua genesi, in un personaggio complesso, articolato anche sotto il profilo psicologico, materno (la scena con la ragazzina di colore), innamorato, ma anche spietato e di una forza più che mascolina (Tom Cruise sarebbe stato troppo inadatto, anche per fisicità, al ruolo). "Salt", senza la Jolie, sarebbe stato un prodotto trascurabile e invece è imprescindibile. Noyce mette del suo e tesse intrighi e colpi di scena, fattura di tecnica ottima e un buon casting, non eccellente, ma comunque adatto. Se Liev Schreiber fa il suo suo, Auguste Diehl ha la faccia (e la nazionalità) giusta, Chiwetel Ejiofor è un pò spaesato, troppo incline a tentare di fare il "Don Cheadle" della situazione, che, nel genere, di suo già non riesce. La sceneggiatura sfugge all'analisi politica, è compiuta e ben scritta (nelle mani Di Kurt Wimmer), ma rende paradossali le azioni-organizzazioni dei Russi. Va detto che in realtà il film tocca solo l'aspetto KGB e affiliati, trascendendo da analisi sul contrasto con la democrazia Americana, e tende il piede sulla facile caratterizzazione del blocco "comunista". D'altronde, spesso, nel cinema, i tipi rendono meglio delle figure complesse. Infatti, in questo caso, proprio per una standardizzazione dei personaggi di contorno, emerge con forza il principale, e la Jolie si ritaglia un ruolo nella storia del cinema come eroina che oltrepassa i limiti del genere sessuale.

Ecco alcune foto del film:





Commenti