The karate Kid: La leggenda continua

Prima domanda. Vi ricordate dell'originale? Io sommariamente. E mi pareva un film per ragazzini. Seconda domanda. Perchè? Perchè nel 2010 torna Karate Kid con il volto buffo del figlio di Will Smith, dopo anni di sequels? E' una sorta di reincarnazione del piccolo Buddha? E' una religione? E' stato commisionato dalle scuole di karate, speranzose di un rilancio su larga scala, dopo i fasti degli anni '80-'90?  Ed è funzionale, in questo senso, al prossimo servizio di costume costruito come se fosse uno spot pubblicitario di un qualsiasi o quasi telegiornale nazionale? Beh, l'unica cosa che posso dire è che Karate Kid è un film per ragazzini. Magari quelli che amano Justin Bieber, che hanno adulato Miley Cyrus e i Jonas Brothers. Non che giudichi il fenomeno, che mi sembra più sensato, dato il traget di età, di altri. Solamente quello che posso criticare è il carattere condizionante del film. Perchè  ha avuto successo negli Stati Uniti? Perchè ha fatto di tutto per trovare la sua fascia di pubblico. E, piuttosto che costruire un film adulto e solido, si è scelto di enfatizzare tutti gli elementi no-sense, adatti ad un pubblico eterogeneo, costituito soprattutto da bambini cresciuti (curiosi di rivedere il loro simbolo infantile), twitter-addicted adolescenti e famiglie. La Disney non sarebbe riuscita a creare un prodotto del genere. Perchè se la Disney tende ad incupire, la produzione in questo caso tende a facilitare la comprensione e  incanalarla su livelli dialogici da telefilm del pomeriggio, meno intelligente dei film di Hilary Duff. Il prodotto trova il successo, in quanto convince il target, ma non si limita a questo. Sceglie un ragazzino che è più insopportabile di un'intera schiera di fucili puntati, monoespressivo come il padre, produttore Will del film, ne fa un piccolo divo della tracotanza, associa, in un duetto nella soundtrack, l'altro bimbo coccoloso Justin Bieber di successo(i due ragazzetti cantano "Never save never") e fa il botto. E' chiaro che ci aggiunge Jackie Chan, tanto per rimanere in tema di commerciabilità. Per non creare scompensi lavorativi, Jaden Smith, moglie di Will, non trova posto nel film e il ruolo della madre del "karate kid" è affidato a Taraji P. Henson, che cade direttramente dalla nomination all'Oscar al ruolo più inutile, nevrotico, insensato della storia del cinema recente. Se l'anno scorso la Bullock vinse il Razzie per "All about Steve", la Henson dovrebbe riceverne a vita per questa performance. Dulcis in fundo, fa scorrere la storia con la stessa voracità di un bambino grassoccio intento a finire i pop corn, e fa in modo che i distributori vendano a dovere, aumentando la durata e le porzioni "procapite". Ci associa una linea di scarpe, Adidas, con distribuzione Foot Locker e il miracolo del capitalismo è riuscito. Ma sono Americani, e in questo sono bravi anche a convincere i critici più esperti. Ne va dato atto.

Un dialogo.
Lui: "ma tu mangi e ti eserciti nello stesso tempo"
Lei: "si"
Lui: "ma mia madre dice che se mangi in piedi ti viene l'aria".



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