Paolo Sorrentino all'estero

Muccino, qualche anno fa, stupì con un certo credito internazionale. Sui meriti del regista, posso con tutta sincerità dire che è opportuno sorvolare. E il suo film più amato "La ricerca della felicità" mi ha annoiato a morte, andando a calcare la mano su una stereotipizzazione americana tanto melensa quanto fredda. Risponde, a questo punto, e lo si sa da un bel pò, Paolo Sorrentino, probabilmente l'autore con più carte in regola per garantirsi un posticino accanto ai grandi del passato. Non tanto per la sostanza, quanto per la forma, che trascende il già visto e si affida allo sperimentalismo reiterato. In tutto ciò, Paolo Sorrentino ha uno stile rimarcabile, riconoscibile anche dalla semplice locandina, ormai. E' dalla presentazione del film "Il Divo", sorpresa a Cannes in coppia con il notevole "Gomorra" di Garrone, e nominato quest'anno per il trucco agli Oscar, che si vocifera un progetto sulla carta di grandissima forza. Il fatto che Sean Penn abbia espresso sinceri apprezzamenti nei confronti del regista durante il festival, con una menzione speciale, per il lato tecnico, è indicativo del percorso che ha portato a "This must the place", il primo film internazionale, girato in Irlanda, del regista partenopeo, in attesa del ritorno in patria per il famoso sguardo sui cantanti napoletani (che imperversano su qualunque rete locale, con dei video che dire trash è poca cosa, perchè nemmeno un'analisi sociologica potrebbe spiegare le motivazioni di tale culto del nulla, molto simile ai fenomeni mediatici della rete), da tempo progetto dell'ensamble che gravita attorno a Sorrentino. Infatti è sodalizio di grande qualità. Sean Penn, con Frances McDormand, è il protagonista dell'opera, che, notizia odierna, ha una cospicua base monetaria alle spalle, pari a 28 milioni di dollari, come scrive "Variety", il 70% dei quali di provenienza nazionale. Alla sceneggiatura, Umberto Contarello, e soprattutto, tenetevi forte, la colonna sonora è affidata a David Byrne (ogni iferimento è puramente voluto). Ma in questo frangente, Paolo non ci ha mai deluso. La produzione a due mani Medusa-Banca Intesa rischia e vola alto con un progetto che potrebbe rendere onore all'Italia. Si spera che Paolo non snaturi sè stesso, al servizio di un sistema che non è il suo e che è riuscito a eliminare quel poco di buono che c'era in Muccino. In uscita nel 2011, direzione Cannes.

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