"Miral" andrà a Venezia? La cosa strana è che sembra sia uno scarto di Cannes. Guardando il trailer, lo sperimentalismo di Schabel sembra lontano, ma la capacità di raccontare una storia è ancora intatta. In particolare, in pochi scatti, emerge la bravura di Freida Pinto, che domina la scena ed esprime una naturalezza e una forza calibrate, senza mai perdere il fascino della femminilità. Tratta dal romanzo di Rula Jebreal, compagna del regista, la pellicola ha ottime chance per unire classicità a quel pizzico di atteggiamento indie-orienthed evidente nella scelta di una soundtrack che comprende Tom Waits.





"The town" vede dietro la macchina da presa un ritorno atteso. E' Ben Affleck, regista del premiato "Gone baby gone" che dirige un cast composito in cui emerge la raffinatezza e la bellezza di Rebecca Hall, oltre ai bravi mestieranti, Jeremy Reener su tutti. Ed è soprattutto il banco di prova per un uomo di spettacolo chiamato a dimostrare che la fase della sua crescita non sia stata un caso isolato. Affleck, da attore a regista, è riuscito a perdere quel faccione da bamboccione americano e ad uscire dal confronto, spesso spiacevole, con l'ex spalla Matt Damon. In questo caso, dopo alcune esperienze positive anche in ambito recitativo degli ultimi tempi, compare di nuovo come protagonista di un film che, inoltre, dirige e scrive ( e ricordiamo che con Damon ottenne la vittoria all'Oscar per la sceneggiatura di "Will Hunting" di Gus vas sant). La storia è più orientata verso il thriller puro. Il film è tratto da un testo di Chuck Hogan, che sembra essere il nuovo Re Mida da adattare al cinema.

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