Review 2011 - Lo stravagante mondo di Greenberg



 8.0 su 10

107 Minuti
Uscita in Italia: 8 Aprile 2011, distribuito da BIM
Regia di  Noah Baumbach
 Cast: Ben Stiller, Greta Gerwig, Rhys Ifans, Dave Franco, Jennifer Jason Leigh, Brie Larson

Trama

Roger è un quarantenne alle prese con problemi psicologici. Si trova a passare un periodo di tempo di 6 settimane nella casa del fratello, partito per le vacanze, accanto alla governante "part-time" Florence. In questo periodo, viene alla luce il suo bagaglio di amicizie, ricordi, incontri e il passato più volte gli bussa alla porta, tra paradosso cinico e realismo esasperato.


"Greenberg" è uno dei migliori film dell'anno trascorso. Perchè? In primo luogo perchè ha lanciato una piccola stella, Greta Gerwin, che è una sorta di Melanie Laurent americana, altrettanto europea nei tratti somatici, altrettanto brava, duttile e soprattutto di una bellezza sottile e fine, senza labbroni o seni gonfiati. Poi, perchè ha trasformato Ben Stiller in un attore. Ed è proprio il lato malinconico, alleniano, di Ben, ad offrire l'altra faccia della medaglia della sua capacità recitativa. L'inettitudine e la goliardia dei suoi personaggi diventano l'inettitudine nei confronti del mondo, ma soprattutto l'impossibilità di leggerlo e seguire le sue direzioni imposte. Roger Greenberg è un pò Peter Pan, un pò misantropo, un pò bloccato ad esprimere i suoi caratteri emozionali, un pò cinico, un pò dolce, un pò assente. E Stiller sembra essere a suo agio con un personaggio del genere, sfumato e di identità policentrica. Una prova strepitosa, che mi conferma che il talento è nello spaziare e andare oltre le proprie possibilità, e che l'attore è più bravo ad interpretare qualcosa diversa da sè che sè stesso sulla scena. Greta Gerwin è una spalla straordinaria, che aiuta molto a rendere credibile l'attore nei duetti. In terzo luogo, questo è il film del ritorno alla vita di Noah Baumbach, che si svincola dai suoi precedenti lavori, tramite un contrasto meno netto tra le relazioni umane e le loro degenerazioni. Per dirla, "Il matrimonio di mia sorella" andava nel tecnicismo psicologico, raggiungendo un effetto contrario, e turbando lo spettatore in tal modo da portarlo ad abbandonare la visione,  soprattutto in virtù del "gridato" narrativo, "Greenberg" ha la capacità di essere al contempo lieve e pesantissimo, ironico e cattivo, senza eccedere nell'esasperazione delle passioni . Nel cast, ancora Jennifer Jason Leigh, senza dimenticare Rhys Ifans in gran spolvero e il Franco minore, Dave. Un piccolo gioiello.

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