Italiani esportabili? Mah, Forse

Avete mai la sensazione che alcuni lungometraggi faranno fatica ad arrivare nel nostro mercato o comunque ad avere una certa visibilità extraterritoriale? Molti nostri prodotti non sono esportabili. Non vedo come si possa inviare una copia di "Natale a Rio" in Brasile, accozzaglia di banalità e offese. Un pò come quando Tiziano Ferro dichiarò che le messicane hanno i baffi, diminuendo non poco, anzi quasi del tutto, la sua portata estera. C'è un'altra categoria, oltre a quella dei comici impenitenti, che non credo sia esportabile. Riguarda gli "Italiani", ovvero coloro che legano ogni aspetto alla società italiana e ne fanno una macchietta. Penso a Brizzi, ma anche a Veronesi, ma anche a Verdone e la sua ipocondria insopportabile.Anche se la presentazione all'estero non manca, la possibilità di far attecchire cifre di questo genere, con le loro trovate demenziali e la loro "ottusa" (perchè non aperta ad altro) italianità non convince. Diverso il caso di Muccino, che, per quanto non sia il mio favorito (anzi!), ha saputo costruire un meltin'pot culturale, riuscendo tra l'altro, a non far urlare i suoi attori, fuori dalla patria natia, si intende. Alcuni film italiani sono apprezzati all'estero. Pensate a "Vincere", che ha ricevuto riconoscimenti, digressioni critiche fantastiche, oppure a "Gomorra", che per quanto qualcuno si ostini a sottovalutare nel nostro paese, è un vero capolavoro di genere, un ritratto composito che trascende la politica e l'ideologia, e diventa patrimonio artistico e sociale. Pensate al "Divo", il grande "fanta-biopic" su Giulio Andreotti, che ha ricevuto una meritata nomination tecnica all'Oscar. Ma, in maniera diversa, i film italiani d'autore sono piccole gemme all'estero. Perchè non si vive di soli numeri, e la qualità di molte opere paga. Gli Italiani sono i maggior critici di sè stessi, a torto. Perchè' se "Pranzo di Ferragosto" è diventato un piccolo cult nostrano, venduto (è uscito in America), di successo con un budget bassissimo, è la forza delle nostre idee vincente. Una settimana fa, "parlavo" dell'argomento, e, riflettendo, c'è da dire, che data la limitazione dei mezzi e dell'eco, molti film italiani vengono schiacciati all'interno del nostro mercato per delle ragioni non molto comprensibili. Penso per esempio a "Nottutno Bus", che ha ricevuto una visibilità mediatica solo quando è diventato un "minisuccesso" in Giappone. Ma tantissimi autori subiscono lo stesso trattamente. Vi riportavo l'impressione sul film di Campogiani. La cosa che più infastidisce è il mercato così come è oggi. Ci sono colossi della distribuzione, che acquistano film impossibili da inserire nel mercato. Mi chiedo perchè comprare "Afterschool", pur non sapendo nulla delle clausole contrattuali, e lasciare fuori "Little Children"? Nel primo caso, ogni cosa è sconosciuta. Nel secondo c'è Kate Winslet. Il primo ha avuto una distribuzione , addirittura cinematografica, il secondo non è uscito nemmeno a noleggio. Tornando agli italiani, la vittoria al Tribeca di Ozpeteck fa capire che l'interesse è vivo, così come la candidatura a Cannes della "Nostra vita". Il problema, in parte, siamo noi, che accettiamo qualsiasi bordata straniera d'autore, dimenticando il nostro orto (con mea culpa incluso), guardando più a Visconti e a Risi che a Virzì (autore capace di trasporre all'estero la sua identità profondamente italiana) o a Davide Ferrario. Con Carmine Amoroso e tanti altri eclissati dai soliti noti. Per questo ho scelto di seguire in maniera più completa la nostra cinematografia.

Commenti

  1. Con la musica hai qualche problema se pensi che Tiziano Ferro ha diminuito in questi ultimi anni la sua "portata" internazionale, comunque ti leggo speriamo che sul cinema mi dai informazioni vere.

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  2. grazie...di cinema me ne intendo abbastanza.Per Ferro, il primo album è stato un successo "internazionale", poi vedi che è calato comunque...soprattutto in alcuni paesi dell'America Latina, ma anche in Germania, mi pare. E poi quando parlo di "portata" internazionale mi riferisco alla
    scelta musicale di seguire un percorso meno internazionale, ovvero passare da un r'n'b marcato a ballate più personali, d'autore (mi ricordo che Battiato disse di ammerirarlo proprio come autore e so che ha scritto molti testi per altri cantanti). Oggi ha fatto il feat. con Mary J Blige, ma la canzone è solo per l'Italia (nel senso che il brano è affidato a vari artisti diversi nei vari paesi). Non è che la Blige sponsorizzi Ferro, è il contrario. E quindi la sua musica è "meno internazionale". Non ho mica espresso un parere critico sui suoi pezzi. Ciao

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  3. e poi i dati del Messico sono quello che sono...baffi o non baffi...

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