Visto in originale con scene non censurate.
In primo luogo questo film è un progetto ardito e complesso, da non accostare alla filmografia "comica" di Jim Carrey. Anche perchè se l'indirizzo è quello, siamo più dalle parti della "black-comedy" o almeno di un umorismo controllato e contenuto. Carrey non è mai volgare, è un vero gentleman della commedia in genere. Ma in questo caso mostra le sue ottime doti di interprete. Infatti il film è principalmente una storia d'amore, amore tra Steven Jay Russell e Philip Morris. Ha una struttura poco godereccia e molto riflessiva, nasconde dietro alle scelte cromatiche accese, un messaggio dirompente e soprattutto accosta, tramite un sapiente montaggio, piccoli flashbacks dal sapore beffardo. In poche parole, se la narrazione è piuttosto definita nel suo essere in primis storia d'amore, gli intermezzi comici donano, nella loro leggerezza e originalità, il giusto modo per cucire le due linee guida, facendo partire infinite diramazioni/digressioni. E' un'opera compatta e veloce. Quello che colpisce è come il film non abbia trovato distribuzioni negli Stati Uniti o altrove. Perchè è un film che si prende in giro e prende in giro gli spettatori, svelando i falsi pregiudizi come se fosse un documentario per bambini (le scene forti di certo non sono adatte per i più piccoli). Jim Carrey ha lo spirito giusto. La sua interpretazione è da antologia. Così come c'è il Milk di Sean Penn, così c'è lo Steven di Jim Carrey. Nei loro ambiti, diversi, funzionano entrambi alla grande. Molto buona la performance di Ewan McGregor, che ha la capacità di impremere alla memoria dello spettatore molte sottili espressioni. John Requa ben dirige, buone le musiche di Nick Urata.
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