Tv-Movie of the Day-Il maledetto United

Il maledetto United








Stasera alle 21,00 su SkyCinema1


Sinossi (da Wikipedia):
Il film racconta i 44 giorni da allenatore dell'ex calciatore Brian Clough, successore di Don Revie sulla panchina dell'odiato Leeds United. Il suo carattere e le sue bizzarrie lo resero un'icona del calcio inglese negli anni settanta.

Recensione:
E' la storia di un uomo, Brian Clough. Una storia romanzata, ammorbidita, sotto certi punti di vista, a detta della figlia dell'interessato, allargata a fatti non avvenuti. Peter Morgan scrive e scrive bene, scrive con un taglio documentaristico da far risultare veritiero un qualsiasi avvenimento storico dubbio. E non si limita a scrivere, ma riesce a dare una visione del personaggio a tutto tondo, completa, coerente. E' un uomo che si attiene molto alle fonti scritte, riesce ad intravederne i punti e i nodi salienti, li sottolinea con un evidenziatore e poi ne rende una linea narrativa coerente, in bilico tra la verità e l'aggiunta, tra il documento e la fiction. Chi è Brian Clough? In molti lo ricorderanno. Era uno showman nato, un competitor vero e proprio. E reggeva la telecamera con quella faccia da schiaffi senza battere ciglio. Un uomo che credeva fortemente in sè stesso e lasciava che gli altri ne subissero la genialità tra riavvicinamenti e scontri. Ma era anche un uomo con molta affezione per la sua carriera, per le persone che gli stavano intorno, per i suoi giocatori, per i tifosi. Dal ritratto firmato Tom Hooper, regista del favorito agli oscar di quest'anno "The king's Speech", è soprattutto un uomo che ha difficoltà nella comunicazione corretta, con dei sentimenti, ma con un valore assoluto che precede ogni cosa: la vittoria, la competizione, l'affermazione. Nella realtà, a sentire certe dichiarazioni, Clough ci andava giù duro. Con l'amico Peter Taylor ha litigato per buona parte della sua vita fino a non parlargli. Eppure molte fonti ci dicono che alla notizia della sua morte abbia reagito con profondo dolore, fino a dedicargli la sua autobiografia. L'immagine che ci appare è di un uomo che pretende troppo da chi gli sta affianco. Dai giocatori, dal presidente, dal calcio inteso come correttezza, dagli assistenti, dalla stampa, dagli altri. Come se volesse trovare la conferma del talento che era. Continuamente. C'è una frase dell'amico Peter, aggiunta in un inserto finale reale, che è un pò la prospettiva scelta nella narrazione. Secondo Peter, a cui viene data la parola, visto che l'amico è un fiume in piena, Brian è un uomo che parla molto...in pubblico. Una parola che fa intendere, sottolineata dall'intervistatore, molte cose. Ad impersonare il grande allenatore è Michael Sheen, che dimostra come la recitazione inglese sia l'eccellenza. Aveva già lavorato con Peter Morgan in "Frost/Nixon" e questa è un'opera focale nella sua ricca e fruttuosa carriera. A fargli da vice Timothy Spall, la scelta più giusta, visto il calibro delle sue performance. A qualcuno non andrà giù il paragone, ma i film di Clint Eastwood non hanno niente di più dell'opera di Hooper. Ottima la fotografia. Chi è Brian Clough? Semplicemente Brian Clough.

Film mai uscito nelle sale italiane, disponibile a noleggio e in vendita.

Dopo il salto, il trailer:





Commenti

  1. Una bella storia di calcio, nella terra del calcio, quando il calcio era ancora calcio. Le ambizioni, le imprese, la rivalità tra club storici, il riuscitissimo sfondo di vita quotidiana nell'Inghilterra di inizio anni 70. In tutto questo si muove Brian Clough, controverso allenatore di Derby County, Leeds United, Notthingam Forest. Determinato, disposto a tutto, più innamorato del successo che dello sport, Clough vive "una relazione complicata" con la società del Leeds United, da sempre esplicitamente detestata, implicitamente invidiata al punto da farsene una malattia.
    Un film che non ha avuto una grande fortuna di pubblico ma che racconta con stile ed efficacia la storia di un uomo e delle sue sfide, sportive e più spesso personali.

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