"Leaves of grass" ("Foglie d'erba" ma il poema di Whitman è lontano, in italiano diventato "Fretelli d'Erba") è stato recentemente presentato a Toronto, nell'edizione in cui "Precious" ha attirato, in modo non meritevole, tutta la sala stampa. Eppure la cosa che colpisce nel film di Tim Blake Nelson è il carattere di originalità esponenziale rispetto al film di Lee Daniels. Si tatta di una mescolanza di generi, con un pò di pulp, che fa capolino in una vicenda che oscilla tra la commedia e il thriller, incasellandosi nella black comedy con qualche elemento ridicolo, poca introspezione vera e propria, e una sceneggiatura non proprio coerente. Nonostante i suoi difetti, evidenti anche nel montaggio, "Leaves of grass" è un film discreto, poco ambizioso e a tratti divertente. Vi consiglio la visione in originale per via di uno slang dell'America del sud intraducibile, partendo dal presupposto certo che il film in Italia non si sa se e quando e come uscirà. Storia di due personalità distinte, vissute e realizzate in ambienti diversi, provenienti dalla stessa madre (che con le "foglie d'erba" ci sguazza), gemelle, ma diverse, eppure legate da un vincolo di fratellanza che supera i contrasti. Entrambi i ruoli del grigio professore che insegna giurisprudenza in una prestigiosa università, occupandosi di filosofia e cercando di vivere in modo ascetico, privo di turbamento, e quello di un contrabbandiere dell'Oklahoma con donna a carico e bambino in arrivo, i fratelli gemelli dell'intreccio, sono affidati a Edward Norton, che risulta sempre in parte senza eccedere mai nè imporsi. Si aggiunga la presenza di Susan Sarandon che in questi progetti ci va a nozze ormai, con un tocco di ripetitività. C'è anche lei, Keri Russel, che ci ha convinto molto di più nell'altra semi-black-comedy "Waitress" della compianta Adrienne Shelley. Poi Richard Dreyfuss in pochi momenti mostra tutta la sua esperienza. Ci sono poche sequenze in cui spunta fuori il paesaggio dell'Oklahoma, ma l'intero film, compresa la soundtrack, è impastato dalle fragranze di questo squarcio di mondo.
"Leaves of grass" ("Foglie d'erba" ma il poema di Whitman è lontano, in italiano diventato "Fretelli d'Erba") è stato recentemente presentato a Toronto, nell'edizione in cui "Precious" ha attirato, in modo non meritevole, tutta la sala stampa. Eppure la cosa che colpisce nel film di Tim Blake Nelson è il carattere di originalità esponenziale rispetto al film di Lee Daniels. Si tatta di una mescolanza di generi, con un pò di pulp, che fa capolino in una vicenda che oscilla tra la commedia e il thriller, incasellandosi nella black comedy con qualche elemento ridicolo, poca introspezione vera e propria, e una sceneggiatura non proprio coerente. Nonostante i suoi difetti, evidenti anche nel montaggio, "Leaves of grass" è un film discreto, poco ambizioso e a tratti divertente. Vi consiglio la visione in originale per via di uno slang dell'America del sud intraducibile, partendo dal presupposto certo che il film in Italia non si sa se e quando e come uscirà. Storia di due personalità distinte, vissute e realizzate in ambienti diversi, provenienti dalla stessa madre (che con le "foglie d'erba" ci sguazza), gemelle, ma diverse, eppure legate da un vincolo di fratellanza che supera i contrasti. Entrambi i ruoli del grigio professore che insegna giurisprudenza in una prestigiosa università, occupandosi di filosofia e cercando di vivere in modo ascetico, privo di turbamento, e quello di un contrabbandiere dell'Oklahoma con donna a carico e bambino in arrivo, i fratelli gemelli dell'intreccio, sono affidati a Edward Norton, che risulta sempre in parte senza eccedere mai nè imporsi. Si aggiunga la presenza di Susan Sarandon che in questi progetti ci va a nozze ormai, con un tocco di ripetitività. C'è anche lei, Keri Russel, che ci ha convinto molto di più nell'altra semi-black-comedy "Waitress" della compianta Adrienne Shelley. Poi Richard Dreyfuss in pochi momenti mostra tutta la sua esperienza. Ci sono poche sequenze in cui spunta fuori il paesaggio dell'Oklahoma, ma l'intero film, compresa la soundtrack, è impastato dalle fragranze di questo squarcio di mondo.
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