Gli ottanta anni di Clint Eastwood





Partendo da un articolo del Guardian, che propone una galleria narrativa al link http://www.guardian.co.uk/film/gallery/2010/apr/26/clint-eastwood-80?picture=361615198 , Clint Eastwood entra nella "Walk of fame" degli highlander, il 31 Maggio. Diventa un ottantenne. Lo vediamo nella posa, elegante e sicura, altezzosa e stabile, con il viso a volte tirato, a volte solcato da un numero imponente di rughe cutanee. Le mani di Clint, come si vede dalla foto sotto, sono da macho. La forma delle dita, la forza nell'imprimere nel blocco sè stesso è netta. Clint ha gli occhi di una severità difficile da trovare, freddi e senza una gamma espressiva molto variegata. In realtà, dietro la sua riservatezza e potenza, si cela un uomo buono che tenta di proporre la sua ottica, del tutto umanitaria, conservatore perchè ancorata ai valori dei padri, moderna perchè pronta all'accoglienza e al sostegno. E' un pò la mascolinizzazione di Marlon Brando, divo ambiguo per eccellenza, anch'esso vicino a cause di emarginati e poveri fino alla fine. Clint ha nei modi, talvolta bruschi, ma sempre eleganti, la sua vita. Porta intatto il bagaglio delle sue radici, dei suoi eventi, delle sue gioie e dolori. Lo si vede sorridere, spesso, quando ritira premi, parla con attori e registi, vive nel cinema. Sa che a quest'arte ha dato tutto sè stesso, è contento per ciò che ha ottenuto e anche l'ostracismo, ingiustificato, di molti nei suoi confronti, è qualcosa di vanesio e che non ne mina la credibilità attoriale. Clint può sbagliare i film, da attore e da regista, ma raramente sbaglia direzione. Sa precisamente dove andare. Un tempo era un affezionato il western, genere connaturato al territorio dove è nato, quello dei pionieri che si spostano da ovest verso est alla conquista di altri zone, che ritornerà nella sua vita in molti casi (citiamo l'Oscar degli "Spietati"). Poi una sequenza complessa ma dotata di una propria continuità.La "Trilogia del dollaro" di Sergio Leone, l'Ispettore Callaghan brusco e violento, la scelta di piccole storie da dirigere (ricordate l'omaggio al cantante Charlie Parker in "Bird"?), e la serie di piccoli capovalori dal 2000 in poi, con una maturità contenutistica ed emozionale che non ha eguali. Clint è un vecchio cowboy che diventa un pistolero per poi trasformarsi in un padre. Non è Scorsese, con la sua religiosità imperante, è un uomo solo che cerca negli altri la forza del vivere.

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