La profezia




E' "The backup plan" il film che dovrebbe segnare la rinascita di Jennifer Lopez. Evitando di rivelarvi la trama di questo "capolavoro immortale" (un film di cui le generazioni future parleranno a lungo, non si sa bene per quale motivo preciso), vi posto un giochino. Ho ascoltato la preview della soundtrack su Amazon al link e ho fatto una riflessione.

Che dire?
Il titles theme (traccia 11) è affidato a Stephen Task. Mi sembra di vedere una panoramica dall'alto di una città, nella migliore tradizione hollywoodiana. Ma potrebbe essere anche un viale. Ma potrebbe essere anche una cucina. O al massimo un bar. Michael Franti, negli ultimi tempi in affanno, con "Say hey (I love you)" potrebbe accompagnare un cambiamento di inquadrature piuttosto rapido, come se fosse un collante tra momenti diversi ma collegati. Pensate a quel montaggio alternato dove accadono cose contemporaneamente. Certo, riempitelo di una donna che sta per sposarsi, o per avere un figlio, prepararsi per uscire, o nell'ipotesi più demenziale, per cercare di fare entrare un vestito strettismo, mentre c'è dall'altra parte, in successione, qualcosa che sta avvenendo, con l'uomo che parcheggia l'auto, normalmente di alta cilindrata, proprio accanto all'appartamento, a Wall Street, o nei casi più poveri, in un quartiere malavitoso dove ci sono i soliti criminali che guardano in cagnesco. L'uomo è normalmente ricco e bello, lei povera e piacente. L'uomo si trova per caso a essere braccato da un branco di cani selvaggi trasformati in zombie (ok sto degenerando, anche se questa scelta sarebbe un cult) e chiede aiuto alla donna. Scoprono di essere datore di lavoro e dipendente. Sono imbarazzati, per paura di essere scoperti (L'"appartamento" di Wilder wra un tantino più articolato, ma proprio un tantino). Qualcosa vi ricorda l'esordio di Ambra Angiolini, a "Non è la Rai", con il principe dei sogni ?(neuroni da rimuovere, inferiori solo a quelli provocati dal gracchiare della D'Urso, con lunghissime terapie). Beh, qui si parla d'altro. Ma un pò di anni fa avevamo lasciato Jennifer Lopez in "Un matrimonio a cinque stelle", che era uguale a "Pretty Woman", che era uguale a una rivista di gossip (con i tradimenti ed derivati aggiuntivi) di un direttore di norma gay. Non siamo di fronte a una suocera mostruosa (Robert Luketic, il principale guaio di Katherine Heighl, 2005), e nemmeno ad una ballerina antipatica ("Shall we dance?"), nemmeno in un film come "Il vento dell perdono" di Hallstrom, regista che odio per il 90% dei casi. Nè nel film di Shankman, un'altra commedia romantica sul mondo di coppia. Siamo di fronte ad una tematica adulta, per detta della Lopez. L'inseminazione artificiale. Rendetevi conto con il trailer di cosa si tratti. "Baby mama" vantava la spontaneità di Tina Fey e non ha fatto faville. Questa commedia, diretta da Alan Poul, sembra essere un misto di tutte le altre, con la donna sola e disperata che incontra l'uomo della sua vita il giorno stesso in cui si decide a tentare l'inseminazione. Quando si dice la fortuna: Mica per la donna ma per lo sceneggiatore, che altrimenti non avrebbe saputo finire il film. Come andrà a finire? Credo che non sia uno spolier dire che il compagno rimarrà, dopo un momento di difficoltà, accanto all'amata, magari con un lento di "India.Arie" traccia 5 seguito nei titoli di coda da "What is love" che cerca di rilanciare la carriera musicale della Lopez.

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