Due titoli che sarebbe stato meglio non produrre



Questo titolo, dal trailer, ha l'aria di qualcosa di imbarazzante. Roba che l'orrendo "Un gioco da ragazze" sembra un film d'autore. Lo dirige Marco Costa, il cui esordio è passato praticamente inosservato. Lo distribuisce la Ellemme Group che ha anche nelle mani una carta molto più azzeccata, l'horror di Zampaglione "Shadow". Di fronte ad un soggetto come questo e a certe scene "prurigionose" nella loro volontà di scioccare (anche se non credo sciocchino nessuno), non si sa che pensare. E quando si intravede il cast, con esordienti e un paio di membri che non hanno fatto di certo la storia del cinema (Luca Ward continui a doppiare, Montovoli ha il mio pieno appoggio per un programma televisivo da condurre), il progetto si comprende più chiaramente. Poi c'è Lorenzo De Angelis che è garanzia di un film di una certa qualità, scarsa, (il film con Davide Rossi, figlio di Vasco,spero che l'abbiate rimosso), che può giocarsi, in altri contesti, meglio le sue carte.





I hate Valentine's Day, da noi tradotto con l'orrendo titolo "5 appuntamenti per farla innamorare", uscirà in estate. Nia Vardalos mi ha sempre ispirato una simpatia rara per essere un'attrice "americana" (lavora in America ma è canadese). Sarà la sua faccia buffa, il suo naso, la sua attitudine a rifare tutto dall'inizio come se nulla fosse accaduto. Approdata al successo galattico con "Il mio grasso grosso matrimonio greco", da cui nacque una serie in onda per un'unica stagione e di cui non ho reperito nulla, Nia ha avuto molti problemi ad emergere e ripetere anche un decimale del suo exploit. Si è affidata a due registi che non hanno alle spalle un bel bagaglio cinematografico in termini qualitativi, con due film "My life in ruins" di Donald Petrie e "Connie e Carla" di Michael Lembeck, che sono stati fiaschi al botteghino. Eppure Nia è andata avanti e ha realizzato, nel 2009, questo film tutto da sola, diventando per la prima volta anche regista oltre che attrice portante. I risultati li potete intravedere nel trailer. D'altronde è proprio la tematica amorosa che non riesce, nel panorama della commedia non indie, ad avere una boccata d'ossigeno. Continuare la strada dei gas inalati nel nostro organismo non ci fa bene. E le commedie hollywoodiane (ma anche italiane) sull'amore cominciano a essere nocive per il nostro attivamento neuronale. Nia è sceneggiatrice del film "Larry Crowne", che vede l'eterno amico Tom Hanks a dirigere, nonchè a produrre e collaborare come writer. C'è Julia Roberts, però, come protagonista femminile. E anche per questo, la sua visibilità non avrà un crescendo. Anche se ormai la Roberts ha cassato un calo di importanza nella "Mecca del cinema", scegliendo copioni sulla carta pessimi. Vedremo.

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