I titoli della distribuzione italiana

Sottotitolo:
Braccia rubate all'agricoltura...


La vivisezione dei titoli stranieri con traduzione senza capo nè coda italiana è stata da sempre un marchio di fabbrica della nostra distribuzione. A risentirne sono solo gli appassionati. Per l'ennesima volta maltrattati. Cosa c'è di diverso, alla fine, tra un titolo e un altro, si potrebbe obiettare. Lungi da uno snobbismo autoriale, c'è qualcosa di sbagliato nell'alterazione del senso per due ragioni. La prima corrisponde ad un'ingannevole pubblicità, che non definisce il film per ciò che è ma per ciò che è commercialmente più appetibile. Così un film drammatico e disorientante come "Eternal sunshine of the spotless mind", capolavoro assoluto di Gondry, diventa "Se mi lasci, ti cancello", come una banalissima commedia alla Julia Roberts. Dall'ingannevole pubblicità, deriva un malcontento per il grande pubblico. Con un titolo del genere, e con Jim Carrey protagonista, in molti, che si trovano al cinema tanto per, accedono in sala credendo di trovare qualcosa che non c'è. Magari un Jim Carrey versione Richard Gere che fa morir dal ridere le donne e poi le abbandona. In molti commentano il film in maniera negativa, alcuni sono tanto annoiati da parlar d'altro, altri smanettano con il cellulare, altri si alzano e se ne vanno. La seconda ragione è diametralmente opposta: un appassionato di cinema vero e proprio, si trova, per esempio, di fronte al nuovo film con Jim Carrey, "I love you Philip Morris". Ha letto critiche, recensioni, analizzato il trailer, fatto riferimento alla storia reale tra due uomini, nata in prigione, con Ewan McGregor e Carrey. Il film ha diverse sfumature e non è adatto a tutti. Se "Milk" è un prodotto riconoscibile per la grande importanza del personaggio e quindi, per alcuni bigotti, evitabile, immaginare un Carrey gay è più difficile, soprattutto se si cambia il titolo in "Colpo di fulmine-Il mago della truffa" e con un trailer che tace la storia d'amore omosessuale con baci annessi, modificato in accezione famigliare. Ne deriva un malcontento per l'appassionato, che crede nella non-censura di una manifestazione artistica. Malcontento enfatizzato dall'accoglienza di un pubblico che sghignazza e inveisce, per la tematica e il sottotesto, durante la visione del film. La cosa che più fa specie è che la casa di produzione è una certa Lucky Red che su queste tematiche ci marcia da decenni. Ma non credo sia mai arrivata a scontentare in modo così vistoso il pubblico che la segue da tempo, così come il nuovo pubblico più prettamente popolare. E' un gioco di marketing che può andar bene da un punto di vista economico, ma fa cadere la credibilità di un'azienza seria. In primis, perchè le pubblicità ingannevoli non sono tollerate dalla nostra giurisdizione. E, mutilando in successione, c'è qualcosa di ingannevole . Da qui, nonostante la volontà di vedere il film, parte un personale boicottaggio nei confronti della proiezione cinematografica. Ma non è solo questo titolo ad essere stato modificato. Il film di Roman Polanski, distribuito dalla 01 Distribution, diventa "L'uomo nell'ombra". Il titolo originale è "The ghost writer", "Lo scrittore fantasma" con evidente riferimento a colui che viene chiamato a scrivere per conto di altri, senza apporre il suo nome. Una figura letteraria e reale molto accattivante, in piena linea con la trama e l'atmosfera del film. Un'imprecisione fastidiosa, ma comunque non ingannevole. Per la Warner, nelle sale, "Appuntamento con l'amore", con una serie lunghissima di star. Il titolo originale è "Valentine's day", uscito in prossimità di San Valentino nel mondo, e rimandato di un mese da noi, per lasciare spazio a Moccia, flop con il seguito di "Scusa se ti chiamo amore". I film di Natale, del Ringraziamento, da noi escono in piena estate, o a qualche mese di distanza. Per un "Old dogs" che diìventa "daddy Sitter", un "Edge of Darkness" che diventa "Fuori controllo", due commedie acquisiscono due titoli orrendi. La prima è il"Cacciatore di Ex", di Tennant, con Jennifer Aniston e Gerald Butler, che, in originale, sarebbe "The bounty hunter", "Cacciatore di taglie", in modo da far emergere anche il lato di pura azione della pellicola. I distributori italiani ritengono che ogni cosa debba essere categorizzata. E se c'è Jennifer Aniston, c'è solo romanticismo. La seconda è "una proposta per dire di sì" che sostituisce "Leap Year" (Anno Bisestile),. L'intera struttura della storia si poggia su una credenza irlandese che consente di fare una proposta matrimoniale il 29 Febbraio da parte delle donne. Il film, nonostante Amy Adams, sembra pessimo e con questo titolo viene banalizzato fino all'assurdo. Al candidato all'Oscar "The messenger" viene fatto precedere l'esplicativo "Oltre le regole", come se si trattasse di un film di azione alla Rambo. Il film "The crazies" diventa il già sentito "La città verrà distrutta all'alba" (infatti è il remake di Romero). "The backup plan" diventa "Piacere, sono un pò incinta". E soprattutto il discusso "Humpday" diventa "Un mercoledì da cialtroni".
Detto questo, credo sia evidente una cosa: i distributori italiani sono, in genere, i peggiori esempi di qualunquismo populista e provincialismo, di esemplificazione e di mercificazione. Ma le piccole case come la Videa-CDE a volte osano e vincono, distribuendo in anteprima mondiale un titolo oggi sulla bocca di tutti e non tradotto come "The hurt locker"

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