It's complicated


Nancy Meyers è un prodotto. O meglio, è una marca. Una marca che piace e fa di tutto per essere piacente.
Non si può ignorare, d'altronde, che i suoi prodotti non siano fini a sè stessi. In altre parole, vista la totale piattezza del genere commedia, Nancy Meyers sembra una manna dal cielo. In primis, perchè non ostenta. E' capace, come una vecchia sarta di paese,
di cucire storie in maniera lineare, non eccedendo nella complessità, ma mantenendo una coralità
"polifonica", con più personaggi che entrano in scena come le note di una melodia e ritornano (le note sono 7, i personaggi sotto la decina) in modo consequenziale, senza combinazioni complesse. In poche parole, Nancy Meyers garantisce la leggibilità e la classicità. Il suo modo di approcciare alla direzione complessiva di un film è molto naturale. Tra nuove tecnologie e assetti famigliari, la Meyers è un pò l'erede plastica della Ephron, ma in realtà ha uno stile riconoscibile, per quanto eccessivamente votato al commercio. It's complicated è il suo titolo migliore. Ha uno spessore narrativo più complesso dei precedenti casi e soprattutto mostra le piccole cose come grandi avvenimenti. Il suo è un cinema a misura d'uomo. Non a caso, molto spesso sceglie attori di un certo peso e di una certa età, non ragazzini giocattoli e bellocci.Da Diane Keaton a Jack Nicholson, fino ad arrivare a Meryl Streep. La Streep riesce a reggere sulle sue spalle l'intero film, dalla durata di due ore, affiancata da due spalle di rango, Alec Baldwin e Steve Martin. Ciò che colpisce è la sua capacità di mutare registri con una singola espressione. Paradossalmente, in un film come questo, non c'è la staticità dei drammoni monoespressivi e, nel passaggio dal serio al faceto, Meryl si impone con bravura indiscutibile.Per il resto, John Krasinski è una sorpresa. E' il suo personaggio che entra in empatia e a cui è affidato un ruolo scomodo in accezione positiva, onnisciente rispetto a ciò che sta accadendo nella vita famigliare. Qualche banalità, ma un prodotto discreto.

Commenti