The green list

Le promesse
Anne Hathaway,classe 1982


Anne è un'attrice di un certo livello, anche quando sbaglia i film.Ne ha sbagliati molti, anche nel prossimo, con Tim Burton, c'è una certa marginalità di errore plausibile. D'altrocanto, ci ha regalato due interpretazioni fantastiche: moglie inflessibile in Brokeback Mountain, ragazza problematica in "Rachel sta per sposarsi". Demme gli ha offerto la parte di una vita in un film forte e difficile.





Emily Blunt, classe 1983
Invece di un frame, propongo una foto del servizio di Vanity Fair. Non interpreta una regina (Victoria, ndr), è una regina. Di certo una delle donne più belle del mondo, dotata di una grazia spigliata, moderna.
Bellezza da quadro, già dalla posa si può intendere la fecondità artistica di questa futura star.


Rachel Weisz, classe 1971

Rachel sembrava aver imboccato la via del successo ma ha preferito cavalcare libera. Ciò ha giovato alla sua immagine. Dopo un Oscar in età giovanile, strameritato, per "The Costant Garden", le opzioni sono due: o tenti di fare alla Jennifer Connelly e segui una strategia di vendita, o cambi continuamente. Il frame accanto è esplicativo della scelta di Rachel. Si tratta di Ipazia, filosofa e scienziata, uccisa dall'ondata cristiana, nel film "Agorà" che probabilmente non giungerà mai nelle sale italiane. Una postilla.Certi film sono troppo tristi (The road), troppo scomodi (Agorà), troppo violenti (Little Children), sono semplicemente troppo per chi vuole garantire un assetto gerarchico in un paese allo sbando. Mi preme sottolineare che un film sia sempre un'opinione. I film di De Sica-figlio sono ricchi di opinioni. Anche i "telefoni bianchi" lo erano e molte volte erano pure qualitativamente superiori alle idiozie italiane di oggi. D'altronde, si tratta di opinioni a senso unico, di opinioni che distraggono, che lobotomizzato. Ma noi le rispettiamo. Solo che in molti non rispettano le opinioni di chi la pensa diversamente. D'altronde, se ognuno è libero di fare ciò che vuole (Stato, Chiesa, case di distribuzione...) indipendentemente da tutto, anche senza una democraticità e logicità, noi possiamo ritenerci liberi di fare tutto ciò che vogliamo. E procurarci i film, per esempio, acquistandoli da siti stranieri senza aspettare secoli per la distribuzione. Legalmente e secondo una logicità spiccata. Meglio sovvenzionare il nostro auspicabile futuro cinematografico, che la nostra scadente realtà italiota.Fine della postilla.

Maggie Gyllenhaal, classe 1977

Maggie è la femme fatale dei nostri tempi. Il ruolo in Secretary l'ha consolidata nell'immaginario collettivo. Non sceglie un numero vastissimo di film ma non sbaglia quasi mai. Da Sherrybaby, mai uscito in Italia, al nuovo Crazy Heart, Maggie è troppo anticonformista per stare simpatica ad Hollywood.

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