La bottega degli orrori




Non un film, ma un trailer, l'ultimo per il film "Nine", regia di Rob Marshall, remake (o quasi) di 8 1/2, un cast impressionante. Daniel Day Lewis è un grande attore, forse troppo ingombrante tanto da compromettere, a volte, la stessa direzione del film a livello complessivo. La sua interpretazione è così corposa che esclude gli altri contesti filmici. Poi le mie nuove attrici preferiti, Penelope Cruz, che, se ben diretta, è un gioiellino che gronda sensualità, sessualità, ambiguità, e fugacità, fugacità del tempo, tra classicismo e modernismo, e Marion Cotillard, forse la più grande neoscoperta del cinema francese (e quindi esotico per gli Stati Uniti), che può aspirare ad una canonizzazione internazionale. Entrambe non hanno un accento perfetto, la Cruz sembra vivere bene nel suo esoticismo, la Cotillard sta affrontando un lavoro di apprendimento fonetico molto intenso e punta su un'americanizzazione decisa, o almeno, su una duttilità. Poi, Nicole Kidman, il talento sprecato, colei che non riesce a ritornare ai fasti del passato. Neanche con Baz Luhrmann, che l'aveva consacrata in "Moulin Rouge", la vetta più alta, andando oltre il Vas Sant, l'Amenabar, il Daldry, registi dei suoi ruoli migliori, senza dimenticare "Il matrimonio di mia sorella" e Kubrick. Noi scommettiamo su di lei, non per questo film, forse, ma per i prossimi. Dame Judi Dench, l'algida più algida di sempre, grande attrice, da 007 alle regine inglesi. ma la vera fuoriclasse sarebbe Sophia Loren, che ha una carriera gloriosa...In realtà su questo abbiamo delle riserve, pur comprendendo che nel film il ruolo potrebbe andare a suo vantaggio. Dopo un panegirico tale, perchè "Nine" è nella bottega degli orrori? Non per il film, che uscirà a Gennaio in Italia, ma per il trailer, che vi proponiamo, cliccando su:

http://www.trailersland.com/index.php?option=com_content&task=view&id=2774&Itemid=75

"Cinema Italiano" voce di Kate Hudson, canzone orrenda, spazio scenografico irrealistico, come è giusto
che sia, scelte cromatiche azzardate, in linea con una concezione dell'arte come esteriorità, qualche aspetto tipico del burlesque, molti clichè. Ci chiediamo dove sia andato a finire lo smarrimento e l'ipertrofia delle voci fuori campo, la scissione, la brutalità di Otto e Mezzo...Ma il trailer non è il film, quindi limitiamoci a giudicare ciò che vediamo. A primo impatto, si tratta di un prodotto altamente commerciale, frutto dell'era imperante. Il ballo, ben coreografato, è più sulla lunghezza d'onda di Britney Spears che su quella, più allusiva, di Madonna. Kate Hudson sembra Jennifer Lopez, forse più smagliante, ma dov'è la personalità? E perchè scegliere Fergi, che ha il nome di una catena che vende borse (orrende), celebre per i Black Eyed Peas, la carriera solista e testi degni di un concorso di pin-up tra ammiccamenti e sillabe ripetute, senza senso? Ci viene un dubbio: non è che Marshall abbia scelto argutamente un film autobiografico, per fare mea culpa sul dominio dell'immagine che è parte del suo cinema e ripartire da zero, come il Guido di Mastroianni? Ogni epoca ha l'artista che si merita: dalla visionarietà esistenziale di Fellini alla coreografia visiva di Marshall...D'altronde, non possiamo discutere, in coscienza, che Marshall ci appaghi di più in superficie, tramite guepiere e corsetti, occhiali da sole e belle auto, Fellini ci guarda nel profondo e l'esistenzialismo, quello vero, non va più di moda...

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